Monastero Carmelo Sant'Anna

Carpineto Romano

1 maggio

Acclamate al Signore da tutta la terra,
cantate un inno al suo nome,
rendetegli gloria, elevate la lode.
Alleluia (Sl 65, 1-2))

Colletta
Padre misericordioso, accresci in noi la luce della fede, perchè nei segni sacramentali della chiesa
riconosciamo il tuo Figlio, che continua a manifestarsi ai suoi discepoli, e donaci il tuo Spirito,
per proclamare davanti a tutti che Gesù è il Signore.

Com’è naturale, la liturgia di queste domeniche pasquali è incentrata tutta su Gesù Risorto.

Nella prima lettura (Atti 5, 27-32.40-41) troviamo gli apostoli davanti al sinedrio, che interrogati rispondono che “quel Gesù che voi avete ucciso appendendolo alla croce, Dio lo ha innalzato”.
La flagellazione è la pena per tale ardire. Ma è interessante notare come “l’amore per il nome di Gesù” dia forza ai discepoli,
che prima non osavano ed erano molto paurosi.

Nella seconda lettura (Ap 5, 11-14) Giovanni dall’Isola di Patmos descrive le sue visioni.
Solo all’Agnello, che è stato immolato, si prostrano tutte le creature del cielo, della terra e sotto terra.

Il Vangelo di Giovanni (21, 1-19) ci narra della pesca miracolosa: il Maestro sulla riva ha già acceso il fuoco e vi ha messo del pesce sopra.
Si parla anche dei discepoli che tornano dalla pesca, del discepolo che Gesù amava, di Pietro… un testo molto elaborato denso.
Perchè i sette discepoli tornano a pescare?
Perché da sette la nostra attenzione viene posta su Pietro e sul discepolo che Gesù amava?
Perché Gesù dice loro di pescare quando ha già del pesce sul fuoco?
Perché il numero simbolico di 153 grossi pesci?
Perché il discorso di Gesù a Pietro con la triplice domanda: mi ami tu?
Bisognerebbe dire e dire, ma questo lo lasciamo ad altri.
A noi interessano due particolari: “Mi ami tu?” Questa domanda è rivolta a noi.
E anche il seguito: “tu seguimi”.
Nonostante tutto questo, nonostante lo smarrimento, nonostante il tradimento, nonostante la fede, poca o intensa-… tu seguimi.
Il Signore ci indica la strada: tu seguimi.
A noi Gesù chiede la “collaborazione” -Lui il pesce l’aveva già messo a cuocere sulla brace-, ma vuole che Pietro porti del pescato fresco…

Dobbiamo avere un cuore capace di vedere il Signore: gli occhi non sono sufficienti e dobbiamo andare oltre.
Necessitiamo di un cuore capace di servire i fratelli per amore del Signore e di amare.

Il salmista ci fa cantare: Ti esalterò Signore perchè mi hai risollevato.

Oggi anche il ricordo di san Giuseppe Lavoratore.

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