Monastero Carmelo Sant'Anna

Carpineto Romano

I domenica Avvento C

“A te, Signore, elevo l’anima mia,
Dio mio in te confido: che io non sia confuso.
Non trionfino su di me i miei nemici.
Chiunque spera in te non resti deluso” (Sl 24, 1-3)

Colletta C
Padre Santo, che mantieni nei secoli le tue promesse,
rialza il capo dell’umanità oppressa da tanti mali
e apri i nostri cuori alla speranza,
perché sappiamo attendere senza turbamento il ritorno glorioso del Cristo, giudice e salvatore.

Inizia con questa antifona d’ingresso la prima domenica di Avvento (anno C),
che è già molto consolante per i nostri cuori.
Sappiamo che l’avvento ha una duplice preparazione per noi:
ora a ricevere il Cristo che viene nella sua nascita nel tempo;
domani, quando sarà nel regno dei cieli, l’escatologia, il regno che verrà.
L’attesa duplice di cui ci parlano abbondantemente i padri della chiesa e che in questo tempo si approfondiscono
nell’ufficio delle Letture, alcune delle quali mettiamo online al sito.

Nella prima lettura Geremia (33, 14-16) in due versetti ci condensa la venuta di un discendente di Davide,
un germoglio di giustizia, che eserciterà il giudizio e la giustizia.
Importante “in quei giorni”, Gerusalemme vivrà tranquilla. E’ una promessa sempre attuale.

Nella seconda lettura San Paolo (1 Tes 3, 12.13- 4, 2)
ci dà delle indicazioni per crescere nell’amore vicendevole,
per rendere i nostri cuori saldi e irreprensibili nella conoscenza di Dio e nell’amore a Lui e ai fratelli.
E’ questo il nostro impegno in ogni tempo, particolarmente in questo contesto dell’Avvento.

Il vangelo di Luca (Lc 21, 25-28. 24-36) l’abbiamo letto già in questi giorni -chiusura del tempo ordinario-.
Con questo genere apocalittico ci viene indicata la venuta del Signore, la seconda venuta nel tempo.
Quando questo accadrà “alzatevi e levate il capo, perchè la vostra liberazione è vicina”.
Luca poi ci richiama a non appesantirci nelle cose di questo mondo
che potrebbero distogliere il nostro sguardo e il nostro cuore dalla venuta del Cristo.
La preghiera e la vigilanza nella vita di ogni giorno
ci danno la forza di attendere il Signore con gioia e prepararci a comparire davanti a Lui in ogni tempo.

I canti dell’avvento ci introducono a questa venuta del Signore.
E’ frequente ripetere, come un’invocazione e una preghiera:
“vieni Signore Gesù”. Ma lui viene sempre….
Bella e profonda questa colletta dell’anno c:
“Padre Santo, che mantieni nei secoli le tue promesse,
rialza il capo dell’umanità oppressa da tanti mali e apri i nostri cuori alla speranza,
perchè sappiamo attendere senza turbamento il ritorno glorioso del Cristo, giudice e salvatore”.
Aiutaci a non perdere la speranza e a mantenerci vigilanti con la Parola
e con le opere di carità fraterna.
E’ come attendere una visita, o una telefonata: si è allarmati.
Così il Signore: vigiliamo e preghiamo.

In questa settimana:
– 3 dicembre: s. Francesco Saverio, memoria
– 7 dicembre: s. Ambrogio, vescovo e dottore della Chiesa, mem.

Dal 29 novembre è iniziata già la novena dell’Immacolata.

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