Monastero Carmelo Sant'Anna

Carpineto Romano

II quaresima C

“Di te ha detto il mio cuore,
cercate il suo volto.
Il tuo volto io cerco, o Signore.
Non nascondermi il tuo volto” Sl 26, 8-9

Colletta
Dio grande e fedele, che riveli il tuo volto a chi ti cerca con cuore sincero,
rinsalda la nostra fede nel mistero della croce e donaci un cuore docile,
perchè nell’adesione amorosa alla tua volontà seguiamo come discepoli il Cristo tuo Figlio.

La seconda domenica di quaresima C ci presenta la Trasfigurazione.
Nella prima lettura, tratta dalla Genesi (15, 5-12.17-18) troviamo il racconto della promessa di Dio ad Abramo.
Questi abbandona la sua terra seguendo la promessa di Dio: “alla tua discendenza io do’ questo paese”.
Non è tanto la discendenza che qui si vuol mettere in risalto, ma il dono gratuito di Dio ad Abramo per la sua fede.

Nella seconda lettura, tratta da san Paolo ai Filippesi (3, 17, 4,1), con un linguaggio accorato i filippesi vengono richiamati
alla fede nella Croce di Cristo Gesù.
L’Apostolo con lacrime ribadisce questa certezza.
“La nostra patria è nei cieli” perché è questo il dono che ci ha concesso il Padre.

Nel Vangelo di Luca (9, 28b-36) abbiamo narrato il racconto della trasfigurazione.
Gesù si trasfigura davanti a tre discepoli, Pietro, Giacomo e Giovanni, e la presenza dei due testimoni dell’Antico Testamento: Mosè ed Elia.
Non si tratta di rimanere “illusi” e “ storditi” sul monte, ma capire che la trasfigurazione è solo l’anticipazione della gloria che toccherà
a Gesù il Figlio prediletto del Padre.
Stiamo vivendo la quaresima e questo brano ci anticipa la sofferenza che il Cristo dovrà patire.
Alla trasfigurazione ci si arriva dopo un cammino di passione e morte che culminerà nella pasqua, nella risurrezione.
I tre discepoli probabilmente hanno capito che dopo questa gloria, dopo questo “esodo”, veniva il dolore, la passione e la morte.
Così ci spieghiamo il silenzio che seguì nei giorni successivi alla visione.

Anche noi possiamo sperimentare – provarci almeno- a salire il monte… fare compagnia a Gesù pregando, e facendo nostra questa visione della trasfigurazione.
Questa preghiera ci potrebbe accompagnare ogni giorno, per poter vivere poi il quotidiano fatto, spesso, di morte, di esodi vari, di dolore,
di sonno e di oppressione.
Ma il tutto non è fine a se stesso. Dopo questo viene la gloria.
Gesù ci ha preceduto e ci mostra la strada.

II. 17 marzo: Mentre pregava il suo volto cambiò d’aspetto
(Gn 15, 5-12.17-18: Sl 26: Fil 3, 17-4,1: Lc 9, 28b-36).
“La tua gloria o Dio, risplende sul Volto del Tuo Figlio.
Parlavano dell’esodo di Gesù.
In questo itinerario quaresimale ci risuona forte nel cuore questa parola:
Cercate il suo volto! Il Volto di Dio è il Volto del Figlio, di Gesù trasfigurato sul Tabor che ci prepara ad un’altra visione quella del volto
di Gesù sfigurato dal dolore ma pur sempre bello, perché sul Volto leggiamo: amore, contempliamo l’Amore”.
(Madre Elvira del SS.mo Sacramento, II dom. di quaresima, agenda 59).

Il Salmo responsoriale ci ricorda:
Il Signore è mia luce e mia salvezza.

Il Signore è mia luce e mia salvezza:
i chi avrò timore?
Il Signore è difesa della mia vita,
di chi avrò paura? …

Non nascondermi il tuo volto,
non respingere con ira il tuo servo.
Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi,
non abbandonarmi Dio della mia salvezza. (Sl 26).

Rit. Risplenda su di noi, la luce del tuo volto o Signore.

Sei tu Signore la nostra luce, non v’è altra luce che possa illuminare.

In te si spegne ogni altra luce ogni altro sole diventa ombra.

Fa che si immerga la nostra vita nell’infinito della tua luce.

Nell’infinito del tuo splendore fa che possiamo contemplarti.

In questa settimana:
– 19 marzo: solennità di san Giuseppe, patrono della Chiesa universale, protettore dell’Ordine,
festa dei papà.

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