“Ricorda, Signore, il tuo amore e la tua bonta,
le tue misericordie che sono da sempre.
Non trionfino su di noi i nostri nemici;
libera il tuo popolo, Signore, da tutte le sue angosce” (Sl 24, 6.3.22)
Oggi la liturgia ci presenta Giona (Gio 3,1-10).
Giona è “costretto” da Dio ad andare a predicare a Ninive per farli convertire e salvarli:
“Dio vide le loro opere, che cioè si erano convertiti dalla loro condotta malvagia,
e Dio si impietosì riguardo al male che aveva minacciato di fare loro e non lo fece”.
Luca nel brano ci presenta Gesù che porta l’esempio di Giona, che fu un “segno” per quelli di Ninive e si convertirono al Signore (Lc 11,29-32). Il Signore Gesù è il “segno” per noi, per la nostra vita, per la nostra conversione a Lui:
“essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, ben più di Giona c’è qui”.
“Questa generazione è una generazione malvagia, essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno.” (Lc 11, 29-32)
Signore, aiutami a mettere da parte tutto ciò che mi allontana da te e dagli altri e a vivere con gioia l’amicizia vera con Te che mi ami infinitamente.
Il salmista ci fa cantare: Tu non disprezzi o Dio un cuore contrito e affranto.