Monastero Carmelo Sant'Anna

Carpineto Romano

Pasqua di Risurrezione

“Sono risorto e sono sempre con te;
tu hai posto su di me la tua mano,
è stupenda per la tua saggezza.
Alleluia” (cfr. Sl 138, 18.5-6)

Colletta
O Padre, che in questo giorno, per mezzo del tuo unico Figlio,
hai vinto la morte e ci hai aperto il passaggio alla vita eterna,
concedi a noi, che celebriamo la Pasqua di risurrezione,
di essere rinnovati nel tuo Spirito, per rinascere nella luce del Signore risorto.

Il Signore è Risorto.
Questo è l’annuncio della Pasqua.
Pasqua di vittoria: vittoria di Cristo sulla morte, sul peccato.
Pasqua di luce: Cristo luce del mondo, della nostra vita.
Pasqua di gioia: Cristo ha lottato e ha vinto!
Pasqua di amore: se nel nostro cuore Cristo è presente!

Con al domenica di Risurrezione per tutta l’ottava si canta il Gloria e la sequenza
Victimae Paschali laudes.
Le letture della domenica di Pasqua sono tutte incentrate nei racconti della risurrezione.
La prima lettura degli Atti degli Apostoli (At 10, 34a. 37.43) abbiamo Pietro che davanti
a molta folla annuncia che “Gesù Nazareno…Dio lo ha risuscitato il terzo giorno”.

Il salmo responsoriale oggi ci fa cantare: Questo è il giorno che ha fatto il Signore: rallegriamoci ed esultiamo.

La seconda lettura è di san Paolo ai Colossesi (Col 3, 1-4). “Se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù”. Cristo è risorto e quindi anche nella nostra vita si deve manifestare questa vita nuova.

Il vangelo è proposto nella duplice versione: Gv 20, 1-9 e Lc 24, 13-35.
Nel brano giovanneo abbiamo Maria di Magdala che va al sepolcro e vede la pietra tolta.
Corse dai discepoli (chi non l’avrebbe fatto?) e Pietro udendo le parole di Maria corre insieme all’altro discepolo. Al sepolcro -dopo la corsa- trovano la pietra tolta e i teli posati a parte.
Non avevano compreso che doveva risorgere dai morti. Ma Giovanni annota: “E vide e credette”.
Con l’altro discepolo anche noi corriamo al sepolcro, anche noi osserviamo i teli, anche noi “vediamo e crediamo”. Sì il Signore è risorto: non è qui.
Ci precede sempre, ieri, oggi e domani.

Nel brano di Luca abbiamo il racconto dei due discepoli di Emmaus: Cleopa dice allo sconosciuto che li affianca cosa è successo a Gerusalemme nei giorni precedenti, la loro attesa e la loro delusione.
E il Signore spiega loro in tutte le Scritture cosa riguardava il Cristo. Allo spezzare il pane si aprirono loro gli occhi. Sì allo spezza il Pane ci si aprono gli occhi della fede:
è Cristo che si fa nostro compagno di cammino, nostro Maestro, nostro Cibo e Bevanda, nostro Dio.

Carissimi,
l’annuncio, di ieri e di oggi: “È risorto, non è qui”, deve riecheggiare per noi, altrimenti sono solo parole.
A Pasqua cantiamo: “Questo è il giorno che ha fatto il Signore”, cioè il giorno di Cristo Risorto, il giorno del trionfo del peccato sulla morte, il giorno del trionfo dell’amore sull’odio.
Il giorno che ha fatto il Signore è il giorno di Pasqua, il giorno nuovo per cantare il canto nuovo da nuove creature, ricreate.
Con la richiesta al Signore di farci risorgere ogni giorno, ci facciamo gli auguri per una santa Pasqua, pregando per chi la trascorrerà da solo, nella sofferenza, nell’incertezza, nella precarietà per la mancanza di lavoro, nella malattia e solitudine.
Preghiamo il Signore perchè aiuti tutti noi a vivere la Pasqua con amore e serenità,
con la pace nel cuore,
con il poco che abbiamo,
senza spreco di beni,
nella pace e nell’amore che il Signore ci dona.
Buona Pasqua di Risurrezione del Signore!

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