Monastero Carmelo Sant'Anna

Carpineto Romano

Pentecoste

Lo Spirito del Signore ha riempito l’universo,
egli che tutto unisce, conosce ogni linguaggio. Alleluia. (Sap 1, 7)

Colletta
O Padre, che nel mistero della Pentecoste santifichi la tua Chiesa in ogni popolo e nazione,
diffondi siano ai confini della terra i doni dello Spirito Santo, e continua oggi, nella comunità dei credenti, i prodigi che hai operato agli inizi della predicazione.

La prima lettura di questa solennità (At 2, 1-11) ci ricorda al discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli.
“Mentre il giorno di pentecoste stava per finire, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un rombo e riempì tutta la casa dove si trovavano.
Ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare come lo Spirito dava loro il potere d’esprimersi” (At 2, 1-4).
Cinquanta giorni dopo la Pasqua (questo è il significato del termine Pentecoste) gli apostoli, riuniti nel cenacolo, ricevettero il dono dello Spirito Santo.
Un altro segno delle meraviglie che il Signore opera continuamente.
Il giorno della Pentecoste gli apostoli, riuniti nel cenacolo, ricevettero il dono dello Spirito Santo,
da allora e prima di allora noi assistiamo alle meraviglie del Signore che opera continuamente, nella nostra vita, nella vita della Chiesa, nella vita dei credenti, nel creato.

Il vangelo di questa solennità (Gv 20, 19-23) in pochi versetti ci narra l’esperienza della risurrezione e del dono dello Spirito.
Gesù si rende presente nella comunità, anche se le porte erano chiuse.
In mezzo a loro disse: pace a voi!, e da qui il mandato: “come il Padre ha mandato me, anche io mando voi. Detto questo soffiò…”. Il Signore viene a noi, ci dona lo Spirito, ci dona la pace.

Sulla Pentecoste si possono dire molte cose. Ricordiamone alcune.
Si può tentare qualche cosa solo con l’aiuto dello stesso Spirito. Le nostre parole infatti sono inadeguate per esprimere questo “Fuoco”, questo “Amore” che ci riempie “ma è lo Spirito stesso che intercede con insistenza per noi, con gemiti inesprimibili” (Rm 8, 26), che noi non comprendiamo.
Lo Spirito Santo viene in noi continuamente perché siamo sua dimora, ci rende abitabili, ci porta il Figlio con il Padre.
Lo Spirito Santo crea in noi quella comunione di amore che regna tra il Padre e il Figlio. Ci rende aperti e disponibili ai fratelli.
Lo Spirito Santo è il nostro “maestro interiore” ed esercita questa funzione sempre, anche quando noi non vogliamo ascoltare.
Lo Spirito Santo ci spinge alla preghiera, è la guida, è il regista e noi parliamo al Padre e al Figlio con le parole da Lui suggerite.
Lo Spirito Santo ci allena alle prove della vita, ci rende forti e costanti.
San Paolo ci dice: “Camminate secondo lo Spirito” e “il frutto dello Spirito è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé” (Gal 5, 16; 22).
In un altro passo dice ancora:”Se pertanto viviamo dello Spirito, camminiamo secondo lo Spirito” (Gal 5, 25).

“Non vi lascerò orfani” (Gv 14, 18). Così dice Gesù ai suoi discepoli prima di salire al cielo dopo la sua risurrezione. Lo ripete ad ogni cristiano, ad ogni figlio della luce.
Gesù per rendere testimonianza al Padre è morto sulla croce.
Per rendere testimonianza a Gesù i discepoli dovranno soffrire, subire persecuzioni e, talora, la morte.
Il cristiano deve percorrere la stessa via di Gesù.
Egli dice: “se qualcuno vuol venire dietro a me…prenda la sua croce e mi segua” (Mt 16, 24).
Egli parla di una croce reale che esige, talvolta, una forza eroica: “vi scacceranno dalle sinagoghe, anzi viene l’ora in cui chi vi ucciderà penserà di rendere omaggio a Dio” (Gv 16, 2).
La vera testimonianza a Cristo si dà quando l’esser cristiani ci costa.
Il vero amore a Cristo si rivela nelle difficoltà, nelle fatiche, nelle persecuzioni.
Quanti Sacerdoti e cristiani servono il Signore della gloria in catene e…fino al sangue?
Ora, dove si attinge tale forza capace di testimoniare l’amore a Gesù e la fedeltà a Lui fino al sangue?
“Non vi lascerò orfani” (Gv 14, 18), Egli promette il Paraclito.
Il Paraclito è lo Spirito Santo che manderà dal cielo ai suoi discepoli.
I discepoli si riunirono con Maria nel cenacolo ed erano assidui e concordi nella preghiera in attesa dello Spirito promesso loro da Gesù.
La Chiesa, ogni cristiano, sono in attesa di speranza.
Essi possiedono già lo Spirito di luce, di forza, di santità per dare testimonianza della presenza di Gesù risorto.
La Chiesa maestra di verità e Madre di ogni figlio di Dio rigenerato nella grazia attende con fiducia la nuova Pentecoste, perché Dio mediante lo Spirito, rinnovi la faccia della terra.

La Chiesa prega ed implora i doni dello Spirito facendosi forte della promessa di Gesù: “Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paraclito perché rimanga in eterno con voi” (Gv 14,16).
Lo Spirito non è altro che la carità-amore di cui vive la Chiesa, di cui vive ogni figlio di Dio e della Chiesa.
Chi vive la carità attira dentro di sé l’Amore del Padre e del Figlio.
Gesù ce lo dice chiaramente: “Se nel fare la tua offerta nell’altare ti ricordi che il tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì la tua offerta…
e va prima a riconciliarti con il tuo fratello” (Mt 5, 23-24).
Per avere lo Spirito dobbiamo aprire il cuore alla carità sincera verso i fratelli, verso il prossimo.
Come la Chiesa dobbiamo sperare, pregare, amare. La speranza si ravviva nella preghiera fatta in comune.
Nella Liturgia eucaristica ci sentiamo tutti fratelli e i nostri cuori si infiammano di amore per Gesù e i fratelli.
È pure nella celebrazione eucaristica che Gesù rinnova la preghiera al Padre per implorare sulla Chiesa il dono dello Spirito Santo nella nuova Pentecoste.
Lo Spirito scende e opera nel cuore di chi vive la vita cristiana e gli fa capire la sua vocazione divina alla salvezza.
La Pentecoste è un avvenimento attuale, nel senso che viene reso attuale, cioè si attualizza, si compie, avviene ogni volta che “due o più persone si riuniscono assieme nel nome del Signore”.

O Spirito Santo,
tu che sei la fonte di ogni purezza, brezza che feconda le vergini, ti desidero nel profondo del mio cuore.
Sono consapevole, anche se non quanto dovrei realmente, di non essere in grado di riceverti, in alcun modo.
Ma, dal momento che tu sei capace di preparare ogni cuore ad accoglierti,
vieni in me: ti desidero più di qualsiasi altra cosa. Ti invoco, nel nome di Gesù Cristo e del suo sacrificio d’Amore.
Vieni in mio soccorso o Santo Spirito, che io possa amarti e pregarti per sempre, senza mai stancarmi.
Prego tutti voi, o spiriti beati e anime gloriose. Vi prego di intercedere per me presso il Signore,
affinché lo Spirito Santo faccia di me la sua dimora e, nelle mie sorelle, trovi degna accoglienza.
Vieni Spirito Santo, conforto dell’animo, cibo delle nostre anime.
Ti prego di scendere in noi, di svuotarmi del mio io. Deponi in me tutto ciò che è tuo.
Non ti chiedo, o Spirito, di scendere solo in me, ma anche in tutti coloro che ti invocano, in coloro che ti desiderano e pregano. Vieni per coloro che ti amano.
Vieni, o Spirito Santo, fonte di ogni casto pensiero, centro di ogni benevolenza e purezza.
Ti prego di venire nel mio cuore e brucia in me tutto ciò che resiste al tuo Amore.
Vieni, o Spirito Santo, tu che sei sempre al fianco del Padre e dello Sposo.
Scendi e trova dimora nelle tue spose”.S. Maria Maddalena de’ Pazzi (1566-1607)

“O Fuoco consumatore, Spirito di amore, scendi sopra di me,
affinché si faccia nella mia anima come un’incarnazione del Verbo ed io sia per lui un’aggiunta d’umanità nella quale Egli rinnovi tutto il suo mistero”
(Elevazione) santa Elisabetta della Trinità.

O Spirito Santo,
vieni in noi nella Pentecoste quotidiana che il Signore ci prepara nella mensa della Parola e del Suo Corpo e Sangue;
vieni in noi e trasformaci continuamente in apostoli fedeli e coraggiosi del tuo regno;
vieni in noi e opera meraviglie di amore;
vieni in noi e facci essere, insieme con il Padre e con il Figlio, quella comunione di amore che si perpetua
continuamente per tutta l’Eternità. Amen.

Inizia il tempo ordinario con la VIII settimana
– 29 maggio: Maria Madre della Chiesa, mem.
– 31 maggio: Visitazione della Beata Vergine Maria, festa: chiusura del mese di maggio
– 1 giugno: s. Giustino martire, mem.
– 3 giugno: san Carlo Lwanga r comagni martiri, mem.

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