“Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto prodigi;
a tutti i popoli ha rivelato la salvezza.
Alleluia” (Sl 97,1-2)
Colletta
O Dio, che nel Cristo tuo Figlio, rinnovi gli uomini e le cose, fa che accogliamo come statuto della nostra vita il comandamento della carità, per amare te e i fratelli come tu ci ami, e così manifestare al mondo la forza rinnovatrice del tuo Spirito.
La liturgia di questa domenica è incentrata sul comandamento dell’amore, e l’amore non si comanda! Niente di nuovo, ma bello e profondo, tutto nuovo e tutto da attuare nella nostra vita.
In Atti (14, 21b-27) troviamo Paolo e Barnaba che nel loro viaggio evangelizzano i discepoli. Le comunità visitate sono esortate alla perseveranza nelle tribolazioni. Si affidano al Signore, nel quale avevano creduto. Aumentano le tribolazioni e le persecuzioni, ma il Signore non li abbandona.
In Apocalisse (21, 1-5a) Giovanni ci descrive un nuovo cielo e una nuova terra. La città santa, la voce potente, né morte né lutto né lamento. Per qualche istante anche noi immaginiamo questo nuovo cielo e questa nuova terra. Ma è bello sapere che sono la dimora di Dio.
Nel vangelo di Giovanni (13, 31-33a. 34-35) in pochi versetti ci riporta alla notte del tradimento. Gesù consegna ai suoi il comandamento nuovo, il comandamento dell’amore: “che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amato”. Questo è il centro della nostra vita, una vita con la V maiuscola. Un “comando” tanto antico ma anche sempre nuovo, sempre da vivere, sempre da attuare.
È questa vita che dobbiamo osare vivere, è questo amore che dobbiamo attingere da Gesù per noi e per chi ci vive accanto, ogni giorno, ogni attimo. Nelle “tribolazioni” vissute da Paolo e Barnaba, nelle tribolazioni che tutti noi viviamo non siamo soli. Attingiamo questa forza e questo Amore da Gesù, dalla Comunione con il Padre e lo Spirito Santo.
Il salmista ci fa cantare: Benedirò il tuo nome per sempre, Signore.
Maria ci è compagna nella nostra vita, nel nostro cammino. A lei rivolgiamo la nostra preghiera:
Cara e tenera nostra Madre Maria,
eccoci finalmente uniti, accanto a Te
per affidarti e consacrarti questa nostra famiglia,
che vuole appartenerti totalmente,
essere in umile e generoso servizio per farti conoscere e amare.
Ci affidiamo al tuo Cuore Immacolato,
Ti affidiamo tutto ciò che siamo, tutto ciò che abbiamo,
le nostre debolezze, le nostre aspirazioni, la nostra vita.
Tutto quanto è in noi, o Maria,
lo affidiamo al Tuo dolcissimo Cuore
perché Tu possa trasformarlo e renderlo accetto
e più degno del Cuore di Nostro Signore Gesù Cristo.
Custodisci la nostra mente, il nostro cuore, i nostri sensi,
affinché non commettiamo mai il peccato;
santifica i nostri pensieri, affetti, parole e azioni,
perché possiamo piacere a Te e al Tuo Figlio Gesù.
Custodisci, proteggi e accompagna questa nostra famiglia,
piccola chiesa domestica che a Te si consacra;
Perché possiamo essere umili pastelli nelle mani di Dio,
per colorare il Suo disegno su di noi, secondo la Sua Volontà.
Perché con il nostro amore e la nostra fede
possiamo annunciare e testimoniare il Vangelo
a tutti quelli che incontreremo,
nelle gioie e nelle prove della nostra vita,
in particolare ai bimbi e ai ragazzi
che già negli anni della nostra giovinezza
ci hai voluto affidare.
Amen.