Monastero Carmelo Sant'Anna

Carpineto Romano

Formazione

Il cammino di formazione al Carmelo.

Naturalmente quando si arriva al Carmelo non si è già monache! E quindi, come per tutte le cose, come per tutte le scelte, anche questa decisione comporta un cammino. Cammino più o meno spedito; che ha delle sue proprie “tappe”. La prima cosa che succede….è la conoscenza del luogo e delle persone che lo abitano: le monache e il monastero… si trova l’indirizzo, magari vi si giunge con il gruppo parrocchiale, di studenti; ci si arriva con amici, si sente parlare del Monastero. Una qualsiasi ragazza, ma che pensa che il Signore la chiami a questo genere di vita, può chiedere di poter trascorrere un mese all’interno del monastero. In questo mese la ragazza fa vita comune insieme alla comunità: prega, lavora, si incontra per la lettura insieme alle altre sorelle…

Terminato il mese di esperienza, normalmente decide: riflette, verifica, ne parla con il direttore spirituale, con i familiari può tranquillamente tornare a casa, se decide di compiere un ulteriore discernimento dall’esterno. Se poi sceglie di tornare, entra. Naturalmente la giovane non è ancora monaca e, quindi, veste in borghese come tutti i giovani. Inizia la prima tappa del cammino religioso, cioè il postulandato o probandato o prenoviziato. Questo periodo di tempo – discernimento dura un anno. Durante il postulandato la ragazza vaglia la sua vocazione, decide, vede se ce la può fare, se è questa la sua strada. La comunità, da parte sua, fa lo stesso, cioè discerne la vocazione della medesima, se ha particolari problemi, ecc… Se vuole continuare, e la Comunità la ritiene idonea, inizia il noviziato, che dura un anno canonico e può comunque venire prolungato.

Nel noviziato la ragazza non è ancora monaca e non è vestita da monaca, ma porta un semplice vestito – senza velatura – che sta ad indicare solamente che la giovane ha liberamente deciso di cominciare a vivere la sua vita religiosa con maggiore impegno e si trova in tempo di verifica e ulteriore discernimento vocazionale. Durante il noviziato la ragazza approfondisce la sua chiamata, i Voti, la spiritualità dell’Ordine, della Chiesa, studia i documenti del Concilio, ecc… Finito l’anno di noviziato, la ragazza -se vuole continuare- chiede di poter emettere i primi voti, cioè fare la Professione temporanea -questa professione si rinnova di anno in anno per un quinquennio-. La ragazza con l’emissione del voti e quindi, con la professione mette l’abito religioso. Ogni anno, per cinque anni consecutivi – ma si può prorogare fino a nove – rinnova i Voti. Finito questo quinquennio chiede di poter emettere i Voti definitivi, cioè emettere la Professione solenne – che significa consacrarsi per tutta la vita al Signore.

Questo è l’ “iter” che si segue per una qualsiasi ragazza che entra. Chi vaglia la giovane? Per il cammino di formazione c’è la Maestra delle novizie, la Madre Priora e tutta la Comunità capitolare (le monache che sono consacrate definitivamente) che votano per la ragazza.

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