Monastero Carmelo Sant'Anna

Carpineto Romano

Giornata

Il monastero Carmelo Sant'Anna non si ferma mai.

Le monache di voti solenni, appena hanno finito di riordinare l’angolino di pulizie, si mettono ciascuna al proprio lavoro: colei che si occupa della cucina pensa ai pasti, l’addetta della lavanderia e della stireria al bucato della comunità, c’è anche chi cuce gli scapolari del Carmine, chi pittura, chi lavora al computer -anche per l’esterno-; le giovani in formazione, invece, durante la lezione fanno generalmente le corone del rosario, preparano gli scapolari da cucire, fanno oggetti devozionali (“Agnus Dei”, ecc.).Si tratta, come appare chiaro, di lavori semplici e quasi “meccanici” in modo che, chi li compie, può attendere anche al Signore elevando a Lui la mente che non viene interamente presa da quello che si sta facendo. Il lavoro si protrae fino alle 11.45 circa. Suona la campana per andare in coro per L’Ora Sesta -si prende dalla Liturgia delle Ore-, esame di coscienza e Angelus. Dopo le 12.00 siamo in refettorio per il pranzo. Durante il pranzo e la cena c’è sempre una sorella che legge a turno.A pranzo si legge un brano tratto dalla Sacra Scrittura -a volte con il relativo commento-, poi ogni giorno della settimana alla Scrittura si aggiungono altre cose da leggere (Regola, Costituzioni, bollettini dell’Ordine, ecc); a cena, invece, si legge qualche biografia di Santi, Documenti della Chiesa.
Sia a pranzo che a cena si legge posta comune se c’è, oppure articoli dall’Osservatore Romano o dall’Avvenire Alle 18.00 vengono celebrati i Vespro -Liturgia delle Ore- che sono sempre cantati; dopo il Vespro un’ora di meditazione fino alle 19.30 circa, poi la cena. Dopo cena riordino e ricreazione. Alle 21.00 suona la Compieta -Liturgia delle Ore- che è l’ultima preghiera del giorno e conclude la giornata nella pace e nell’amore del Signore. Alle 22.00 tutte le luci del monastero devono essere spente.

Naturalmente questo orario a volte subisce “modifiche” sia per motivi interni alla comunità sia anche per visite improvvise o per gruppi che passano e vogliono incontrare la comunità o pregare con noi. Sono, insomma, degli orari “elastici” sebbene si faccia di tutto per rispettarli e dare alla comunità un certo andamento regolare ed ordinato. Rimane però fermo il punto che “al di sopra di tutto vi deve essere sempre la carità” e, questa, non ha legge: “ama e fa quel che vuoi!” -direbbe sant’Agostino-. Un esempio concreto di questa “variabilità” è data dal sabato: le giovani non hanno lezione al mattino, ma tutte le sorelle fanno le pulizie a fondo del monastero e chiesa. Nel pomeriggio, sempre se non ci sono imprevisti, c’è la riunione comunitaria.
Queste momenti fraterni -prescritti dalla Regola- sono un incentivo per promuovere il bene comune: la madre priora legge e commenta qualche capitolo della Regola o Costituzioni o del Vangelo della domenica seguente e parte dalla Parola di Dio per dare qualche avviso generale, per esortare al bene, incoraggiare e spronare alla virtù, perseverare nell’amore fraterno e poi tutte, ordinatamente, sono invitate a partecipare alle altre il loro pensiero, a mettere in comune qualche problema, qualche difficoltà personale o di vita spirituale. Il tutto può durare…tutto il tempo necessario per trovare insieme un modo sempre migliore di costruire la nostra fraternità. La domenica -giorno del Signore e signore dei giorni-, il tempo è “personale”, cioè non si lavora e si può stare in cella, pregare come e quanto si vuole, scrivere, leggere. Da ciò che risulta dalla nostra descrizione ben si capisce come i giorni sono tutti uguali al Carmelo ma, nello stesso tempo, tutti diversi… Non si riesca mai a trovare due giorni “uguali” tra di loro!

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