Ant.
Benedite il Signore,
voi tutti suoi angeli,
potenti esecutori dei suoi comandi,
pronti al suono della sua parola (Sal 102, 20).
O Dio, che chiami gli angeli e gli uomini a cooperare al tuo disegno di salvezza,
concedi a noi pellegrini sulla terra la protezione degli spiriti beati,
che in cielo stanno davanti a te per servirti e contemplano la gloria del tuo volto.
La liturgia odierna è incentrata sulle figure di questi “messaggeri” del Signore, che sempre sono davanti a Lui.
Abbiamo la possibilità di scelta della prima lettura: Daniele (Dn 7,9-10.13-14), e Apocalisse (Ap 12, 7-12a).
Nella lettura dal Profeta Daniele troviamo la descrizione di una visione: Daniele vede il trono di Dio e attorno a Lui “mille migliaia lo servivano e diecimila miriadi lo assistevano”.
Nel libro dell’Apocalisse di Giovanni troviamo la “lotta” tra Michele e i suoi angeli, e il drago.
Il vangelo odierno è da Giovanni (Gv 1, 47-51). Natanaele riconosce nel Signore Gesù il Figlio di Dio, il re d’Israle.
Di rimando Gesù gli risponde: “in verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo”.
Il salmista ci fa dire: Cantiamo al Signore, grande è la sua gloria.
Di questi tre Arcangeli festeggiati oggi, abbiamo il nome e la presenza direttamente dalla Sacra Scrittura.
Michele lo troviamo in diversi passi della Scrittura: Dn 10, 13-21; 12, 1; Giuda 1, 9; Ap 12, 7;
Gabriele: Lc 1, 19; Dan 8,16; 9,21;
Raffaele: nel libro di Tobia.
Il significato attribuito nei secoli al loro nome è questo:
Michele: Chi è come Dio.
Gabriele: Colui che sta al cospetto di Dio (Dio è forte).
Raffaele: Dio cura o medicina di Dio.