Io sono la salvezza del popolo,
dice il Signore,
in qualunque prova mi invocheranno li esaudirò,
e sarò il loro Signore per sempre.
Colletta
O Padre, che ci chiami ad amarti e servirti come unico Signore,
abbi pietà della nostra condizione umana;
salvazi dalla cupidigia delle ricchezze,
e fa che, alzando al cielo mani libere e pure, ti rendiamo gloria con tutta la nostra vita.
Il tema di questa domenica sembra che sia “Dio e il denaro”. Due cose che a prima vista non vanno insieme.
La prima lettura – tratta dal libro del profeta Amos (8, 4-7) – ci presenta una denuncia circa il denaro.
Per esso si arriva a calpestare il povero, a venderlo per un paio di sandali. Pur di vendere, non si rispetta più neanche il Signore. Questa pagina sembrerebbe scritta oggi.
Il che dimostra che l’uomo è sempre lo stesso e che il Signore non si stanca di richiamarci all’amore e al rispetto degli altri, poveri o ricchi che siano.
Nella seconda lettura (1Tim 2, 1-8) san Paolo ci richiama alla preghiera, valore fondamentale.
Che si facciano “domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini”, nessuno escluso.
Perché? Perché il Signore vuole che tutti gli uomini si salvino. Tutto e non solo quelli che noi riteniamo meritevoli di salvezza.
Il vangelo di Luca (16, 1-13) continua a interrogarci.
Questa domenica lo fa con il racconto dell’uomo ricco che aveva un amministratore scaltro.
Questo amministratore viene rimosso dal suo ufficio, ma prima di andar via regola i conti “abbassando” il dovuto ai debitori del padrone, sì da avere degli amici a cui rivolgersi dopo.
Questo modo di comportarsi lo rende “scaltro” agli occhi del padrone.
Ma Gesù da questo trae un insegnamento per noi.
Essere fedeli nella “disonesta ricchezza” – diciamo le cose della terra -, per essere fedeli nelle cose del Signore – la vera ricchezza -.
Essere fedeli nel poco – le cose della terra – per essere fedeli nel molto – le cose del cielo -.
Non c’è divisione, c’è solo saggezza nel saper vivere bene qui ed ora ma orientati verso il cielo.
Questo può farci vivere bene il rapporto tra Dio e il denaro… altrimenti si crea in noi il contrasto e il denaro diventa il vero idolo della vita, tutto il resto non vale nulla.
Il ritornello del Salmo Responsoriale ci fa cantare: Benedetto il Signore che rialza il povero.
E ci ricorda che “lo sguardo del Signore è sopra il povero”…e a noi piace considerarci tali e collocarci tra questi poveri per essere guardati dal Signore.
In questa settimana:
– Quattro Tempora Crucis -mercoledì, venerdì, sabato-
– 19 settembre: s. Gennaro, mem. fac.
– 20 settembre: s.ti Andrea Kim Taegon e compagni martiri, mem.
– 21 settembre: san Matteo apostolo, festa
– 23 settembre: s. Pio da Pietrelcina, mem. fac.