“Come bambini appena nati,
bramate il puro latte spirituale,
che vi faccia crescere verso la salvezza,
alleluia” (1Pt 2,2)
Colletta A
Signore Dio nostro, che nella tua grande misericordia ci hai rigenerati a una speranza viva
mediante la risurrezione del tuo Figlio, accresci in noi,
sulla testimonianza degli apostoli,
la fede pasquale, perchè aderendo a lui pur senza averlo visto
riceviamo il frutto della vita nuova.
Mentre continuiamo a celebrare, come in un solo giorno, la risurrezione di Gesù,
la liturgia della Parola della II domenica di Pasqua viene in soccorso delle nostre debolezze invitandoci a credere:
“Perché mi hai veduto Tommaso, tu hai creduto”.
Noi non abbiamo veduto eppure crediamo! La sua incredulità è la nostra fede.
“Come bimbi appena nati…” dice l’antifona d’ingresso alla Messa.
Sì, come bimbi appena nati che bramano il latte, così noi l’alimento spirituale per crescere verso Cristo, nostra unica salvezza.
Le letture, la prima degli Atti (2, 42-47) e la seconda di Pietro (1Pt 1, 3-9) sono l’indicazione pratica da seguire per camminare con il Signore:
“ascolto e unione fraterna”, “frazione del Pane” e “preghiera”, “lode a Dio e gioia”, ma anche sofferenza e afflizioni.
Ma la sofferenza è la prova del nostro amore, del nostro credere senza vedere, sembra volerci dire san Pietro.
Nel vangelo di Giovanni (Gv 20, 19-31) abbiamo la confessione di Tommaso.
Si richiama la fede di Tommaso, la sua e la nostra professione di fede: “Mio Signore e mio Dio!”.
Vedere e constatare di persona…chi non vorrebbe farlo? Ma Gesù ci rassicura: beato chi non vede, eppure crede.
Oggi è la domenica della divina misericordia.
Ringraziamo il Signore con il salmo responsoriale che ci fa cantare:
Rendete grazie al Signore perchè è buono: il suo amore è per sempre.