Monastero Carmelo Sant'Anna

Carpineto Romano

IV settimana

“Salvaci, Signore Dio nostro,
e raccoglici da tutti i popoli,
perché proclamiamo il tuo santo nome
e ci gloriamo della tua lode” (Sl 105, 47)

O Dio, che nel profeta accolto dai pagani e rifiutato in patria
manifesti il dramma dell’umanità,
che accetta o respinge la tua salvezza,
fa che nella tua Chiesa non venga meno il coraggio dell’annunzio missionario del Vangelo.

Preghiamo il Signore:
La mia bocca, Signore, racconterà la tua salvezza.
In te, Signore mi sono rifugiato, mai sarò deluso.
Per la tua giustizia liberami e difendimi,
tendi a me il tuo orecchio e salvami. (Sl 70, 1).
Vieni Signore Gesù, tu che a Nazareth non fosti accettato.
Aiutaci ad accoglierti nella nostra vita,
a spalancarti il nostro cuore,
a riconoscere la tua presenza.

Oggi possiamo accostare la seconda lettura di san Paolo ai Corinzi con un testo di s. Teresa di Gesù Bambino, che proprio da questa lettura
ha scoperto la sua vocazione: l’amore!
A noi scoprire il nostro piccolo o grande posto nella chiesa di Dio, ma soprattutto nel suo Cuore.

Dall’«Autobiografia» di santa Teresa di Gesù Bambino, vergine (Manuscrits autobiographiques, Lisieux 1957, 227-229)

Nel cuore della Chiesa io sarò l’amore
Siccome le mie immense aspirazioni erano per me un martirio, mi rivolsi alle lettere di san Paolo, per trovarmi finalmente una risposta.
Gli occhi mi caddero per caso sui capitoli 12 e 13 della prima lettera ai Corinzi,
e lessi nel primo che tutti non possono essere al tempo stesso apostoli, profeti e dottori e che la Chiesa si compone di varie membra e che l’occhio non può essere contemporaneamente la mano.
Una risposta certo chiara, ma non tale da appagare i miei desideri e di darmi la pace.
Continuai nella lettura e non mi perdetti d’animo.
Trovai così una frase che mi diede sollievo: «Aspirate ai carismi più grandi.
E io vi mostrerò una via migliore di tutte» (1 Cor 12, 31).
L’Apostolo infatti dichiara che anche i carismi migliori sono un nulla senza la carità,
e che questa medesima carità é la via più perfetta che conduce con sicurezza a Dio.
Avevo trovato finalmente la pace.
Considerando il corpo mistico della Chiesa, non mi ritrovavo in nessuna delle membra che san Paolo aveva descritto,
o meglio, volevo vedermi in tutte.
La carità mi offrì il cardine della mia vocazione. Compresi che la Chiesa ha un corpo composto di varie membra,
ma che in questo corpo non può mancare il membro necessario e più nobile. Compresi che la Chiesa ha un cuore, un cuore bruciato dall’amore. ù
Capii che solo l’amore spinge all’azione le membra della Chiesa e che, spento questo amore, gli apostoli non avrebbero più annunziato il Vangelo,
i martiri non avrebbero più versato il loro sangue.
Compresi e conobbi che l’amore abbraccia in sé tutte le vocazioni, che l’amore é tutto,
che si estende a tutti i tempi e a tutti i luoghi, in una parola, che l’amore è eterno.
Allora con somma gioia ed estasi dell’animo grida:
O Gesù, mio amore, ho trovato finalmente la mia vocazione. La mia vocazione é l’amore.
Si, ho trovato il mio posto nella Chiesa, e questo posto me lo hai dato tu, o mio Dio.
Nel cuore della Chiesa, mia madre, io sarò l’amore ed in tal modo sarò tutto e il mio desiderio si tradurrà in realtà.

In questa settimana:
– 2 febbraio: Presentazione di Gesù al Tempio -domenica-

  • 3 febbraio: s. Biagio martire, mem. fac.
  • 4 febbraio: s. Maria de Mattias, memoria (nella nostra Diocesi)
  • 5 febbraio: s. Agata, vergine e martire, memoria.
  • 6 febbraio: s.ti Paolo Miki e compagni martiri, memoria
  • 8 febbraio: s.ta Giuseppina Bakita, mem. fac.

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