Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto prodigi;
a tutti i popoli ha rivelato la sua salvezza. Alleluia.
Colletta
O Padre, che ti riveli in Cristo maestro e redentore,
fa che, aderendo a lui, pietra viva, rigettata dagli uomini,
ma scelta e preziosa davanti a te,
siamo edificati anche noi in sacerdozio regale, popolo santo, tempio della tua gloria.
Le letture della quinta domenica di Pasqua sono incentrate sempre sullo stesso tema: Cristo Risorto.
In particolare questa domenica abbiamo nella prima lettura (At 6, 1-7) un disagio della prima chiesa di Gerusalemme.
I dodici, dunque, convocati i discepoli chiesero il loro aiuto per il servizio alle mense e a loro il compito della Parola di Dio. Di qui la scelta dei sette primi “diaconi” che gli Apostoli, dopo aver pregato, confermano con l’imposizione delle mani.
I due ministeri -la Parola e il servizio- non vanno disgiunti, ma l’uno completa l’altro e viceversa.
Nella seconda lettura (1Pt 2, 4-9) in pochi versetti Pietro ci ricorda che Cristo, pietra angolare, è la base del nostro edificio spirituale. Chi crede ha salvezza, chi non crede, ci inciampa, si scandalizza e si allontana.
Nel vangelo secondo Giovanni (14, 1-12), torniamo indietro alla cena pasquale dei discepoli con Gesù. Siamo ai discorsi di “addio” (dal 13 al 17). In questi capitoli troviamo “domande” e “risposte”, dei discepoli a Gesù -della comunità-. “Non sia turbato il vostro cuore”.
Tommaso chiede a Gesù: “Signore, non sappiamo dove vai, come possiamo conoscere la via?”.
La domanda sembra fuori posto, dopo tre anni di “discepolato”.
Ma Gesù risponde con “io sono la via, la verità e la vita”.
Da qui la nostra salvezza, la nostra certezza, la saldezza della nostra fede: Lui è la via, Lui è la verità, Lui è la vita.
Che altro? niente merita il confronto e non esiste confronto.
In nessun altro troviamo la via, troviamo la verità e la vita.
Il susseguirsi di domande e risposte da parte dei discepoli e di Gesù ci danno altre conferme.
Signore Gesù,
ti ringraziamo per la tua parola che ci ha fatto comprendere meglio la volontà del Padre.
Fa’ che il tuo Spirito illumini le nostre azioni
e ci comunichi la forza per eseguire quello che la Tua Parola ci ha mostrato.
Fa’ che noi, come Maria, tua Madre,
possiamo non solo ascoltare ma anche praticare la Parola,
Tu che vivi e regni con il Padre nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Con il salmista cantiamo: Il tuo amore, Signore, sia su di noi: in te speriamo.
In questa settimana:
– 8 maggio: Madonna di Pompei; beato Luigi Rabatà, carmelitano
– 9 maggio: s. Giorgio Preca, carmelitano
– 13 maggio: Beata Vergine Maria di Fatima