In te mi rifugio, Signore,
che io non resti confuso in eterno;
mi salverai dalla rete che mi hanno teso i nemici,
perchè tu sei la mia difesa.
Oggi la Genesi ci presenta senza mezza termini la reazione dei figli di Giacobbe nei confronti del loro fratello Giuseppe, che vendono ai mercanti madianiti. L’invidia e l’odio nei confronti di Giuseppe è talmente forte che arrivano a macchiarsi di questo crimine (Gen 37,3-4.12-13a.17b-28).
Matteo ci propone una storia simile: il ricco padrone di una vigna, manda a ritirare il raccolto. Ma i servi vengono maltrattati e uccisi. Manda allora il suo unico figlio, ma fuori della vigna lo uccisero. Gesù in questo caso non parla di altri, ma di se stesso: l’erede è Lui, che il Padre ha mandato per la nostra salvezza (Mt 21,33-43.45). Come per Giuseppe viene applicata la stessa frase: “venite, uccidiamolo!”
“La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo.” (Mt 21, 33-43.45-46)