La mia preghiera giunga fino a te;
Tendi o Signore l’orecchio alla mia preghiera. Sl 87,3
Colletta C
O Dio, Padre della vita e autore della risurrezione,
davanti a te anche i morti vivono;
fa che la parola del tuo Figlio seminata nei nostri cuori,
germogli e fruttifichi in ogni opera buona,
perché in vita e in morte siamo confermati nella speranza della gloria.
Le letture di questa domenica sono imperniate sul tema della morte e della risurrezione, con un tema che fa da filo rosso: “davanti a te, Padre, anche i morti vivono”.
La prima lettura è tratta dal 2 libro dei Maccabei (7, 1-29-14) e ci narra la vicenda di sette figli che pur di osservare la legge danno la loro vita.
Nel brano proposto è stato omesso l’incoraggiamento della loro madre, esempio di fortezza e fede ammirabile:
ella incoraggia i figli a restare fedeli all’alleanza e a non tradire il Signore, per leggi umane che portavano lontano da Dio.
Nella seconda lettura (2 Ts 2, 16-3, 5) san Paolo incoraggia i fedeli di Tessalonica e prega il Signore che conceda loro consolazione e speranza, li confermi in ogni opera e parola di bene. Solo il Signore, che è fedele, li può custodire dal male.
Il vangelo secondo Luca (Lc 20, 27-38) ci narra la storia della donna sposata a sette uomini -fratelli tra loro- per dare una discendenza ma nessuno ha avuto figli con lei.
La domanda dei sadducei è interessante: nella risurrezione di chi sarà moglie, visto che tutti e sette l’hanno avuta in moglie? La risposta del Signore toglie ogni dubbio e ogni trasposizione della realtà che noi viviamo e invece quello che sarà. Nella risurrezione non si prenderà né moglie né marito.
Questa è la condizione dei giusti nel regno dei cieli: “sono uguali agli angeli e sono figli di Dio”.
Gesù approfitta per dare una risposta ancora più profonda: Dio non è il Dio dei morti, ma dei vivi, perché tutti vivono in Lui.
In questo mese la tradizione cristiana dedica al ricordo dei defunti, vicini e lontani, familiari e sconosciuti. Noi viviamo in Lui, non solo quando sarà nella risurrezione ma già da ora, già ora possediamo le primizie dello Spirito.
Cristo ci ha preceduto, Egli il primogenito dei morti, Egli è la risurrezione e la vita.
Non crediamo invano, ma siamo certi di queste cose per il dono delle fede.
Questa è la nostra fede, questa la nostra speranza, da qui nasce il nostro amore al Signore e al prossimo.
Il Salmo responsoriale di questa domenica ci fa cantare:
Ci sazieremo Signore, contemplando il tuo volto.
In te, Signore, che sei il Dio vivente, riponiamo ogni speranza.
Accompagnaci nel cammino di ogni giorno perchè possiamo giungere a Te
non come oggetti usati, ma come figli tuoi.
Siamo stati rigenerati dalla Tua Parola,
dal Tuo Figlio, morto in croce per noi,
e ci conduci alla vita eterna.
In questa settimana:
– 7 novembre: beati Angelo Prat e compagni martiri, carmelitani
– 8 novembre: s. Elisabetta della Trinità, mem.
– 9 novembre: Dedicazione Basilica Lateranense, festa
– 10 novembre: s. Leone Magno, papa, mem.
– 11 novembre: san Martino di Tours, memoria
– 12 novembre: san Giosafat, mem.