Monastero Carmelo Sant'Anna

Carpineto Romano

1 ottobre: s. Teresa di Gesù Bambino

s. Teresa di Gesù Bambino, vergine e dottore della Chiesa, memoria -per il Carmelo festa-. E’ la patrona delle missioni.

Di questa memoria -e festa- abbiamo un duplice schema liturgico:
quello seguito dal rito romano e presente nel lezionario dei santi, e il rito proprio del Carmelo.

Il rito romano ha queste letture:
Baruc 4, 5-12.27-29
Salmo 68: Il Signore ascolta i miseri.
Lc 10, 17-24

Il rito proprio carmelitano ha queste letture:
– Isaia 66, 10-14c
– oppure 1Gv 4, 7-16
– Salmo 102: Come un padre, il Signore ha pietà dei suoi figli
– Matteo 11, 25-30

Le letture sono incentrate sulla centralità della Parola.
Isaia ricorda che su Gerusalemme scorreranno fiumi di prosperità, di ricchezza.

La prima lettera di Giovanni è incentrata sull’amore: amiamoci. Chi è da Dio ama, chi non ama non ha conosciuto Dio.

Il Vangelo di Matteo è sulle “profondità”, tenute nascoste ai sapienti ma rivelati ai piccoli, portano frutti abbondanti e duraturi.

Il prefazio di questa festa ci dà alcune indicazioni per la nostra vita:
E’ veramente giusto renderti grazie, è bello cantare la tua gloria,
Dio onnipotente ed eterno, per Gesù Cristo tuo dilettissimo Figlio.
Noi ti benediciamo Padre, perchè hai rivelato alla piccola Teresa il mistero del tuo regno,
e nella sua vita, umile e nascosta, hai rivolto agli uomini del nostro tempo il lieto
annunzio del tuo amore misericordioso.
In lei risplende, con la misteriosa forza dello Spirito, la fecondità della preghiera
per l’edificazione della tua chiesa fra tutte le genti.

Alcuni sprazzi di suoi scritti:

“Mio Dio, Divin Maestro
Gesù, mio amore unico
ai piedi vostri stare
voglio e fissar dimora.
Gioia invano ho cercata
quaggiù su questa terra.
L’amara tristezza solo
riempito ha il mio cuore” (Gesù a Betania,1; pr 4)

“Gesù, il vostro amore
mi fa balzare il cuore.
L’estrema bontà vostra
accresce il mio dolore.
Ahimè, il vostro fascino
non ho riconosciuto:
ora nel pentimento
sol lacrime, Signore,
posso offrirvi ormai” (Gesù a Betania, 5; pr 4)

“Mio dolce Gesù, sul seno di tua Madre
radioso d’Amore tu mi appari.
L’amore è quell’ineffabile mistero
che dalla Dimora Celeste t’esiliò.
Ah lascia che mi metta sotto il velo
che ti copre al morale sguardo
e presso te, Mattutina Stella,
il mio cielo io pregusterò!” (La Rugiada Divina, 1, P 1)

“Già al risveglio di una nuova aurora,
giungendo del sol le prime luci,
il fiore tenero a sbocciare pronto
dall’alto attende un balsamo prezioso:
è l amattutina benefica rugiada
che, ben turgida di freschezza dolce
e generosa di sua linfa,
il bocciolo fresco schiude in fiore.

“Sei tu, Gesù il fiore appena schiuso!
Al primol tuo risveglio ti contemplo.
Sei tu Gesù la stupeda rosa,
il bocciolo fresco, gentil, vermiglio.
Le braccia purissime della tua Madre cara
per te diventano culla e regale trono.
Tuo dolce sole è il seno di Maria,
tua Rugiada è il suo latte verginale. 3

“Il mio canto per oggi”
La mia vita è un sol attimo, un’ora di passaggio.
La mia vita è solo un giorno che svanisce e fugge.
O mio Dio, tu sai che per amarti sulla terra
non ho che l’oggi” (il mio canto per oggi, 1)

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