Monastero Carmelo Sant'Anna

Carpineto Romano

12 agosto: b. Isidoro

Nato tra il 1880 e il 1890 a Bokendela (Congo), Isidoro Bakanja è membro della tribù dei Boangi. All’apparenza Isidoro Bakanja è un giovane qualunque, di un villaggio qualunque del Congo. Non è certo il tipo davanti al quale levarsi il cappello. Semplicemente un giovane coerente che, senza essere puntiglioso, non avrebbe deviato per comodo cedendo a nessun compromesso e che si è imposto all’attenzione quasi a sua insaputa.

A sostenerlo nella sua dirittura morale c’era indubbiamente la grazia dello Spirito di Dio, che è Spirito di fortezza e di verità, di amore e di bontà, di serenità, di perdono e di pace. E c’era Maria santissima, Madre tenera e forte, della quale ha portato con coraggio e fierezza lo scapolare da cui si sentiva protetto e fortificato e, soprattutto, riconosciuto come cristiano e testimone della fede. Lo scapolare della Madonna del Carmine costituiva il segno chiaro della sua appartenenza a Cristo e manifestava l’impegno di testimoniarlo con la gioiosa volontà di condividere con altri la sua fede a costo della vita. E proprio a causa dello scapolare è stato condotto al martirio dando la testimonianza suprema di chi sa in Chi ha posto la sua fiducia.

Conoscere questo giovane uomo è interessante e utile come incontrare una persona riuscita, un Uomo al maiuscolo. Un uomo che crede nella vita, che crede nei valori, che è capace di grandi ideali in qualunque situazione egli si trovi a vivere. (Farronato, Isidoro Bakanja: Martire per lo scapolare, 2024)

In seguito alle ferite riportate in questa “punizione” per la sua fede, sopportate pazientemente e perdonando il suo aggressore, morì il 15 agosto 1909. E’ stato beatificato da Giovanni Paolo II il 24 aprile 1994.

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