“Simeone disse a Maria:
Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele,
segno di contraddizione,
e anche a te una spada trafiggerà l’anima” (Lc 2, 34-35).
O Padre,
che accanto al tuo Figlio, innalzato sulla croce,
hai voluto la sua Madre Addolorata,
fa che la santa Chiesa, associata con lei alla passione del Cristo,
partecipi alla gloria della risurrezione.
Celebriamo oggi la memoria della Beata Vergine Maria Addolorata.
E’ una memoria di origine devozionale, ma biblica: Giovanni ci dice che Maria era presente sotto la Croce del Figlio morente, momento decisivo della sua morte, e della nostra redenzione.
La lettura è dalla lettera agli Ebrei (Eb 5, 7-9): Cristo offrì preghiere e suppliche, con forti grida e lacrime…
Sono dei versetti di una profondità straordinaria, in quanto Cristo, nel suo dolore e nella sua morte, è stato esaudito, dice il testo.
Il salmista ci fa cantare:
Salvami Signore per la tua misericordia.
Il vangelo di Giovanni (Gv 19, 25-27) in due versetti ci descrive Maria sotto la croce. Gesù affida Maria a Giovanni.
Ognuno di noi è presente in Giovanni e ognuno di noi è presente sotto la Croce quando soffre, ma offre con il Figlio.
Prima del vangelo di questa memoria è inclusa -ma facoltativa- la sequenza Stabat Mater, che è una delle poche sequenze rimaste nell’attuale riforma liturgica.
Nella Liturgia delle Ore è stata suddivisa in tre sezioni: ufficio, lodi e vespri.
Molto bella intensa e capace di penetrare nei cuori per la sintesi teologica e di fede che vi è descritta.
STABAT MATER
Si canta -ma è facoltativo- nella memoria di Maria Addolorata il 15 settembre.
Autore: diversi. Si attribuisce a diverse penne: Giovanni XXII, S. Bernardo, s. Bonaventura, Innocenzo III, Gregorio IX. Ma più comunemente -fino a prova contraria- si attribuisce a Jacopone da Todi (Jacopo de Benedetti di Todi, +1306).
Si tratta di una famosa sequenza . Si trova oggi divisa in tre parti per l’ufficio, lodi e vespri.
Il tema dominante è la partecipazione ai dolori di Maria sotto la Croce. Ci si immedesima del dolore grande e immenso che Maria deve aver vissuto in quei lunghi e penosi momenti.
Stile: strofe di 3 versi ritmici.
Stabat Mater dolorósa
iuxta crucem lacrimósa,
dum pendébat Fílius.
Cuius ánimam geméntem,
contristátam et doléntem
pertransívit gládius.
O quam tristis et afflícta
fuit illa benedícta
Mater Unigéniti !
Quae moerébat et dolébat,
pia mater, cum vidébat
nati poenas íncliti.
Quis est homo, qui non fleret,
Christi Matrem si vidéret
in tanto supplício?
Quis non posset contristári,
piam Matrem contemplári
doléntem cum Filio ?
Pro peccátis suae gentis
vidit Jesum in torméntis
et flagéllis subditum.
Vidit suum dulcem natum
moriéntem desolátum,
dum emísit spíritum.
Eia, mater, fons amóris,
me sentíre vim dolóris
fac, ut tecum lúgeam.
Fac, ut árdeat cor meum
in amándo Christum Deum,
ut sibi compláceam.
Sancta Mater, istud agas,
crucifíxi fige plagas
cordi meo válide.
Tui Nati vulneráti,
tam dignáti pro me pati,
poenas mecum dívide.
Fac me vere tecum flere,
Crucifíxo condolére
donec ego víxero.
Iuxta crucem tecum stare,
te libenter sociáre
in planctu desídero.
Virgo vírginum praeclára,
mihi iam non sis amára,
fac me tecum plángere.
Fac, ut portem Christi mortem,
passiónis fac me sortem
et plagas recólere.
Fac me plagis vulnerári,
cruce hac inebriári
et cruóre Fílii.
Flammis urar ne succénsus,
per te, Virgo, sim defénsus
in die iudícii.
Fac me cruce custodíri
morte Christi praemuníri,
confovéri grátia.
Quando corpus moriétur,
fac, ut ánimae donétur
paradísi glória. Amen. La Madre addolorata stava
in lacrime presso la Croce
su cui pendeva il Figlio.
E il suo animo gemente,
contristato e dolente
una spada trafiggeva.
Oh, quanto triste e afflitta
fu la benedetta
Madre dell’Unigenito!
Come si rattristava e si doleva
la pia Madre
vedendo le pene dell’inclito Figlio!
Chi non piangerebbe
al vedere la Madre di Cristo
in tanto supplizio?
Chi non si rattristerebbe
al contemplare la pia Madre
dolente accanto al Figlio ?
A causa dei peccati del suo popolo
Ella vide Gesù nei tormenti,
sottoposto ai flagelli.
Vide il suo dolce Figlio
che moriva, abbandonato da tutti,
mentre esalava lo spirito.
Oh, Madre, fonte d’amore,
fammi provare lo stesso dolore
perché possa piangere con te.
Fa’ che il mio cuore arda
nell’amare Cristo Dio
per fare cosa a lui gradita.
Santa Madre, fai questo:
imprimi le piaghe del tuo Figlio crocifisso
fortemente nel mio cuore.
Del tuo figlio ferito
che si è degnato di patire per me,
dividi con me le pene.
Fammi piangere intensamente con te,
condividendo il dolore del Crocifisso,
finché io vivrò.
Accanto alla Croce desidero stare con te,
in tua compagnia,
nel compianto.
O Vergine gloriosa fra le vergini
non essere aspra con me,
fammi piangere con te.
Fa’ che io porti la morte di Cristo,
avere parte alla sua passione
e ricordarmi delle sue piaghe.
Fa’ che sia ferito delle sue ferite,
che mi inebri con la Croce
e del sangue del tuo Figlio.
Che io non sia bruciato dalle fiamme,
che io sia, o Vergine, da te difeso
nel giorno del giudizio.
Fa’ che io sia protetto dalla Croce,
che io sia fortificato dalla morte di Cristo,
consolato dalla grazia.
E quando il mio corpo morirà
fa’ che all’anima sia data
la gloria del Paradiso. Amen.