Monastero Carmelo Sant'Anna

Carpineto Romano

19 ottobre

Lc 11, 47-54

Si riprende il discorso di Gesù contro i farisei. “Guai a voi che costruite i sepolcri dei profeti…” (v. 47), per dire che con le loro azioni, essi sono simili ai loro padri, predecessori, che “uccisero i profeti” (v. 47) dando, così, approvazione di questo loro stile di vita. “Guai ai dottori della legge” (cfr v. 52) che con il loro modo di vivere hanno chiuso la via della scienza, senza neanche esserci entrati. Così facendo i farisei si attirano l’ira di Gesù. Ma a loro, alla loro generazione, sarà chiesto conto di tutto il sangue dei profeti versato. Non hanno creduto ai profeti, non hanno creduto ai giusti, che sono stati uccisi. Così non sono entrati nel piano di salvezza di Dio e hanno sbarrato il cammino ai poveri, ai semplici, “a quelli che volevano entrare” (v. 52). Dopo questa diatriba “gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo ostilmente” (v. 53), perché Gesù, non lasciandosi condizionare, dichiara apertamente che non la pensa come loro. E, così, essi cercano di “farlo parlare su molti argomenti, tendendogli insidie” (v. 54), per colpirlo con le sue stesse parole. Il brano odierno sembrerebbe distante da noi, ma è invece molto vicino alle nostre esperienze quotidiane. Il Signore ci chiama al suo regno, ci chiama a non sbarrare la via della comprensione-testimonianza, a non mettere ostacoli sul cammino degli altri, a dare attestazione della vera fede in lui.

Signore Gesù, non sia il nostro cammino un ostacolo per noi, un ostacolo per gli altri, così che ci chiudiamo a vicenda la via del Regno. Tu ci chiami, Tu ci indichi la via, Tu ci accompagni, Tu ci apri…perché “Tu sei la porta” (cfr. Gv 10, 9), “la Via, la Verità e la Vita”. Amen.

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