Monastero Carmelo Sant'Anna

Carpineto Romano

20 ottobre

Lc 12, 1-7

Inizia il capitolo dodicesimo con la figura del “vero discepolo di Gesù”. Gesù ha un suo fascino che attira “alcune migliaia di persone che si accalcavano l’una contro l’altra” (v.1). “Guardatevi dal lievito dei farisei, che è l’ipocrisia” (v.1). Praticamente lo potremmo considerare come un riassunto di quanto nel capitolo undicesimo si diceva circa i farisei, la loro ipocrisia, i furti, le cattiverie, l’iniquità, la rapina. Ma “a voi, amici miei, dico: non temete” (v. 4). Gesù invita ad aver coraggio di fronte a chi cerca di toglierci la vita. La nostra vita “vale più di molti passeri” (v.7). Persino “i capelli del nostro capo sono tutti contati” (cfr v. 7), per dirci che niente di ciò che siamo, niente di ciò che abbiamo, è sconosciuto al Signore: “la nostra vita è preziosa ai suoi occhi” (cfr. Sl 115, 15).

Signore Gesù, che ci inviti a stare lontano dal male, dall’ipocrisia, dalla falsità, dall’iniquità. Tu ci indichi la via, perché noi siamo tuoi amici. “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici” (Gv 15, ) e tu, Signore, lo hai fatto per noi, per salvarci, per introdurci al Regno.

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