“I pastori si avviarono in fretta
e trovarono Maria e Giuseppe,
e il bambino deposto nella mangiatoia” (Lc 2, 16)
Colletta:
O Dio, nostro Padre,
che nella santa Famiglia ci hai dato un vero modello di vita,
fa che nelle nostre famiglie fioriscano le stesse virtù e lo stesso amore,
perché, riuniti insieme nella tua casa, possiamo godere la gioia senza fine.
La Parola di Dio per la festa della santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe è incentrata tutta sul significato profondo della famiglia umana.
La prima lettura di Samuele (1Sam 1, 20-22.24-28) ci parla di una nascita misteriosa, quella di Samuele, tanto chiesto al Signore. Anna chiede ed ottiene questo figlio, che però ridona al Signore, perchè da Lui donato:
“Per questo fanciullo ho pregato e il Signore mi ha concesso la grazia che gli ho chiesto”.
Per questo viene ridonato al Signore, al suo servizio al tempio.
La seconda lettura (1Gv 3, 1-2.21-24) Giovanni ci parla dell’amore del Padre per noi, suoi figli.
Sembra un discorso scontato, sentito mille volte, ma sempre reale, sempre attuale e sempre profondo per la nostra vita. Siamo figli di Dio, lo siamo realmente, ci ricorda Giovanni.
Gesù Cristo è venuto per dimostrarci l’amore del Padre e il suo amore, offrendosi per noi, donandoci i comandamenti, dimorando nella nostra stessa carne umana e nel nostro stesso mondo.
Il vangelo secondo Luca (2, 41-52) ci narra dell’andata a Gerusalemme di Giuseppe e Maria con Gesù.
Ma Gesù si smarrisce – diremmo oggi che fa il monello, si allontana dai genitori, e si perde!-
Per ben tre giorni la fa franca e non lo ritrovano.
Ma poi raggiunto dai genitori risponde: “Perché mi cercavate? Non sapevate che io debbo occuparmi delle cose del Padre mio?”. Sicuro che Gesù ha -da questa risposta- una profonda coscienza di sè e del piano divino.
“Ma essi non compresero le sue parole. Partì con loro e tornò a Nazaret”.
Maria, come sicuramente anche Giuseppe, avranno custodito nel cuore queste parole e anche il fatto accaduto.
Il nucleo familiare di Gesù, Giuseppe e Maria è la famiglia ideale: la famiglia che veramente vive di fede, di amore, di lavoro quotidiano, di affidamento a Dio.
La famiglia da imitare. Ed è la famiglia che è colma delle benedizioni di Dio.
La famiglia è una piccola chiesa-domestica, nella quale si respira aria pura, ossigenata, fresca, gradevole.
In essa si prega, si crede e si spera.
Nella “piccola chiesa” si vive con i piedi ben piantati a terra e lo sguardo fisso al cielo:
il cielo, infatti, la vera casa, stabile, eterna, in cui regna solo amore.
La Scrittura ci invita ad essere santi perché il Signore, nostro Dio, è santo.
Ed essere santi è la vocazione di ogni famiglia, anche di quella famiglia religiosa.
Siamo tutti chiamati a rispecchiare l’amore che troviamo nella famiglia di Nazaret.
Maria, la Vergine Madre, ci aiuti a vivere questo amore di comunione e di pienezza di santità.
Giuseppe, l’uomo giusto, ci sia di modello in ogni nostra azione, nella preghiera, nel silenzio dell’ascolto,
nel lavoro quotidiano, nella fedeltà come capo-famiglia.
Gesù, il più bello tra i figli dell’uomo, sia sempre il nostro compagno di viaggio.
Preghiamo oggi per tutte le famiglie:
le famiglie cristiane, le famiglie in crisi, le famiglie in difficoltà materiali, economiche, affettive;
per le nuove famiglie, le coppie giovani, per il lavoro.
Preghiera per la famiglia
Vergine Maria, Madre della Chiesa,
e anche Madre della “chiesa domestica”,
con il tuo materno aiuto fa che ogni famiglia
possa diventare una “piccola chiesa”.
Tu, esempio di umile e generosa accoglienza
della volontà di Dio, tu, Madre addolorata ai piedi della Croce,
conforta le sofferenze e asciuga le lacrime di quanti soffrono per le difficoltà delle loro famiglie. (san Giovanni Paolo II)
A San Giuseppe, patrono dei lavoratori
San Giuseppe, modello e patrono dei lavoratori,
ci rivolgiamo a te con fiducia.
Aiutaci a trovare nel lavoro non solo il nostro sostentamento quotidiano,
ma anche una fonte di merito per la vita eterna.
Tu, vivendo accanto a Gesù, Figlio di Dio, e a Maria sua Madre,
avesti la fortuna di penetrare le loro sublime intenzioni;
concedi a noi di stimare il lavoro, e di amarlo come voi l’avete amato.
Fa’ che operiamo con spirito di penitenza;
con diligenza e pace, consapevoli di fare la volontà di Dio,
mentre egli ci chiama a continuare e perfezionare
l’opera della sua creazione.
Possiamo considerare la nostra vita come una giornata
di fatica e di semina, in attesa del riposo e del raccolto, nell’eternità.
San Giuseppe, intercedi per noi e proteggi e custodisci la nostra quotidiana
fatica nel mondo del lavoro. Amen.