Monastero Carmelo Sant'Anna

Carpineto Romano

30 dicembre: santa Famiglia

I pastori si avviarono in fretta
e trovarono Maria e Giuseppe,
e il Bambino deposto nella mangiatoia. (Lc 2, 16)

Oggi festeggiamo la Santa Famiglia di Giuseppe, Maria e Gesù.
Gesù – che in questi giorni festeggiamo nato nel tempo e nella storia – ha voluto, come noi, avere una famiglia umana: ha condiviso in tutto la nostra sorte, compresa la limitatezza-finitezza della natura umana.

Le letture di oggi sono incentrate tutte sul ruolo della famiglia.
La prima lettura (Sir 3, 3-7.14-17a) in massime sapienziali racchiude la saggezza antica nei confronti dei genitori: onorare il padre e la madre significa avere la benedizione del Signore, essere esauditi quando si prega, avere il perdono dei peccati.
Il Siracide va oltre: «anche se perde il senno, non disprezzarlo». È un richiamo al rispetto della vita fino alla fine, fino alla morte. Anche Papa Francesco richiama continuamente a questo rispetto dei bimbi e degli anziani, i due estremi della nostra vita.

Nella seconda lettura san Paolo (Col 3, 12-21) in un lungo “cantico” ci ricorda che siamo «scelti e amati da Dio»,
«rivestiti di sentimenti di tenerezza, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di magnanimità». Doni tutti necessari per la vita in famiglia, in comunità.
La sopportazione è dappertutto -potremmo anche prendere la parola in positivo: “portare su”, sulle spalle, sul cuore.
Nessuno è esente dall’essere perdonato, dall’essere sopportato.
Ma il Signore per primo ci ha dato l’esempio in tutto. Ed è Cristo in noi, con la sua ricchezza, con la sua Parola, con la sua Presenza che guida i nostri cuori.
Tutto con il Signore si trasfigura: «qualunque cosa facciate, in parole e in opere, tutto avvenga nel nome del Signore Gesù».

Il Vangelo di Matteo (Mt 2, 13-15. 19-23) ci narra brevemente del passaggio dei Magi (che non erano re e non erano nemmeno tre…!)
e della partenza di Giuseppe con Maria e il Bambino per l’Egitto. Erode lo cerca per farlo morire.
Il racconto ci presenta i due sogni di Giuseppe: prima di partire per l’Egitto e poi quello per il ritorno dall’Egitto a Nazaret.
E quasi a suggello della veridicità dell’accaduto Matteo fa riferimento all’Antico Testamento.
Il Vangelo di oggi ricorda che la Famiglia di Gesù non è stata esente da difficoltà e persecuzioni.
Ma l’esempio di Giuseppe e di Maria ci devono aiutare a prenderli a modelli. La famiglia, voluta e benedetta dal Signore, riceve l’aiuto sempre e comunque.
Solo nella fede si possono vivere i disagi passati da Giuseppe e Maria.

La colletta dell’anno A ci dice:
O Dio, nostro creatore e Padre, tu hai voluto che il tuo Figlio, generato prima dell’aurora del mondo, divenisse membro dell’umana famiglia; ravviva in noi la venerazione per il dono e il mistero della vita perché i genitori si sentano partecipi della fecondità del tuo amore, e i figli crescano in sapienza, età e grazia, rendendo lode al tuo santo nome.

Preghiamo oggi per tutte le famiglie, sposate e non;
per tutte le coppie;
per tutti i figli.

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