Monastero Carmelo Sant'Anna

Carpineto Romano

40 giorni…

Quaranta giorni da vivere per
Uscire da se stessi e dal proprio egoismo,
Ascoltando e pregando la Parola di Dio nel
Raccoglimento interiore ed esteriore
Esaminando la propria vita
Saremo sicuri di
Individuare e correggere le
Mancanze, difetti, peccati…
Arrivare così alla Pasqua con cuore libero.

Il cammino quaresimale che quest’anno 2020, inizia il 26 febbraio, mercoledì delle Ceneri, ci invita -ancora una volta- a radicarci nell’ascolto della Parola di Dio, nella preghiera, nell’astinenza dal troppo cibo, bevande, dal troppo parlare, dall’attaccamento disordinato a persone e cose, dall’uso esagerato dei cellulari, ecc. Il nostro cercare il Signore sia secondo umiltà e sincerità di cuore, evitando ogni forma di ostentazione e di esibizionismo.
Nella lettera agli Ebrei leggiamo: “Dio fissa di nuovo un giorno, oggi, dicendo mediante Davide: oggi se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori!( Eb 4,7). La voce di Dio è la sua Parola, rivolta a noi nella Sacra Scrittura. Gesù sintetizza in una parola tutta la legge e i profeti. Amare: amare Dio e il prossimo. La Parola è un seme che deve crescere. Papa Francesco ci esorta: “Facciamo un esame di coscienza per vedere come accogliamo la Parola di Dio. Alla domenica, l’ascoltiamo nella messa. Se l’ascoltiamo in modo distratto o superficiale, essa non ci servirà molto. Dobbiamo, invece, accogliere la Parola con mente e cuore aperti, come un terreno buono, in modo che sia assimilata e porti frutto nella vita e nelle opere concrete”. A tale riguardo, anche s. Teresa di Calcutta così si esprime sapientemente: “E’ nel silenzio che Dio parla. Dio è amico del silenzio: dobbiamo imparare ad ascoltare Dio perché ciò che conta non è quello che diciamo noi, ma quello che Egli dice a noi. Se stai cercando Dio e non sai da che parte cominciare, impara a pregare e assumiti l’impegno di farlo ogni giorno. Il lavoro non deve fermare la preghiera, né la preghiera deve fermare il lavoro”.
Bisogna infatti tenere presente che anche il solo pensiero rivolto costantemente a Dio è già una preghiera. Infine una innovazione liturgica, fortemente voluta, da Papa Francesco: il 30 settembre 2019, memoria di san Girolamo, ha pubblicato la lettera Apostolica in cui a forma di Motu Proprio, intitolata “Aperuit illis”, (Aprì loro la mente per comprendere le Scritture Lc 24,45), con la quale istituisce la Domenica della Parola di Dio, che sarà celebrata ogni anno nella terza domenica del tempo ordinario. Il Santo Padre invita ogni credente, sacerdoti, parroci, catechisti, religiosi e laici a vivere questa domenica come un giorno solenne, evidenziando l’importanza di preparare adeguatamente senza improvvisazioni o negligenze sia la proclamazione della Parola, sia l’omelia, sia l’azione liturgica, sia la riflessione personale.
San Girolamo scriveva: “L’ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo”(Dal «Prologo al commento del Profeta Isaia» di san Girolamo, sacerdote (Nn. 1. 2; CCL 73, 1-3)).
La lettera si conclude con queste parole: “La domenica dedicata alla Parola possa far crescere nel popolo di Dio la religiosa ed assidua familiarità con le Sacre Scritture, così come l’autore sacro insegnava già nei tempi antichi: “Questa Parola è molto vicina a te, è nella tua bocca e nel tuo cuore perché tu la metta in pratica” (Dt 30,14).

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