Monastero Carmelo Sant'Anna

Carpineto Romano

8 gennaio: s. PierTommaso

s. PierTommaso, festa
Nacque nel Périgod meridionale (Francia) nel 1305 circa. A vent’anni entrò nell’Ordine del Carmelo. Esercitò l’ufficio di Procuratore Generale dell’Ordine presso la Curia papale ad Avignone e quello di predicatore apostolico, fu nominato nel 1354 vescovo di Patti e Lipari. Svolse le funzioni di legato pontificio presso re e imperatori del tempo per consolidare la pace e promuovere l’unione con le Chiese Orientali.
Fu trasferito ad altre sedi: Corone (Peloponneso) anche con l’incarico di legato pontificio in Oriente (1363) ed infine Costantinopoli (1364) come patriarca latino. I suoi sforzi per l’unità della Chiesa fanno di questo santo nel secolo XIV un precursore dell’ecumenismo. Morì in Famagosta (Cipro) nel 1366.
San Pier Tommaso è una delle grandi figura del suo tempo. Nato verso il 1305, a 21 anni si fece carmelitano. Dottore in teologia a Parigi, procuratore generale dell’Ordine presso la corte papale di Avignone, predicatore apostolico, legato di pace, legato pontificio agli incontri ecumenici in Serbia e a Costantinopoli, vescovo di Patti (1354), poi di Coiron in Morea, quindi di Creta e da ultimo patriarca latino di Costantinopoli; condottiero spirituale della crociata promossa da Pietro I di Lusignano. Morì il 6 gennaio 1366 di febbre influenzale a Famagosta (Cipro). Una leggenda, diffusa nel secolo XVI, lo dice morto in seguito ad una ferita avuta durante la battaglia di Alessandria, ciò che lo rese erroneamente “martire”.
Il Capitolo generale del 1375, appena nove dopo la sua morte, ordinò di procurarne la canonizzazione, che però non avvenne mai. Dal 1509 il santo veniva venerato liturgicamente nell’Ordine come confessore pontefice, e dal 1564 come martire. La sua celebrazione liturgica scomparve dal calendario nella riforma del 1584, riapparendo però nel primo Proprio OCD d’Italia (Roma 1609) al 29 gennaio, con rito doppio e ufficio completamente dal comune dei martiri. Dagli OCD venne poi ripreso dal ramo antico e reinserito nel Calendario, al 14 febbraio con grado di doppio minore e poi al 16 gennaio come doppio minore di 1º classe. Nel 1628 per il ramo antico e per OCD venne approvato l’oremus e le lezioni del secondo notturno. Nel 1957 gli OCD tolsero dalla celebrazione i riferimenti al martirio, ritornando all’ufficio di confessore pontefice. Con la riforma attuata dopo il Vaticano II, per O.Carm. la celebrazione di S. Pier Tommaso, posta all’8 gennaio, è col grado di festa, mentre per OCD è memoria facoltativa.
Attualmente la liturgia è propria e i testi del messale e della liturgia della ore sono completamente nuovi.
I testi liturgici della Messa intendono sottolineare l’esperienza del Santo, del pastore buono, strenuo assertore della pace in varie legazioni per conto del Papa e apostolo dell’unità della Chiesa, del suo prodigarsi oper la recuperazione della Terra Santa. In particolare:
«L’antifona d’ingresso (Col 3, 15) è caratterizzata dal riferimento alla pace, della quale il Santo fu assertore in varie legazioni per conto del Papa.
Nell’orazione si ringrazia Dio per averci donato nel santo un apostolo di pace fra i popoli e un assertore dell’unità fra i cristiani, per la quale ha lavorato instancabilmente fino al giorno della sua morte. Sui concetti dell’unità e della pace ritornano le orazioni sulle offerte e dopo la comunione.
La prima lettura (Ez 34, 11-16), il canto al Vangelo (Gv 10, 16) e il Vangelo (Gv 10, 11-16) mettono in evidenza l’opera del pastore a beneficio delle pecorelle, cioé delle anime a lui affidate nell’ufficio di vescovo. Il pastore supremo è Dio, da cui ogni pastore ministro deve prendere l’esempio e l’ispirazione.
C’è una lettura in alternativa (Ef 2, 13-22) che evidenzia la pace per la quale San Pier Tommaso ha lavorato nella Chiesa e fra i principi cristiani.
Il salmo responsoriale (Sal 121) intende richiamare il pellegrinaggio in Terra Santa (per la cui recuperazuione il Santo fu legato papale) e la sua andata a Gerusalemme, ove tenne anche un discorso; il ritornello del salmo è costituito dalle parole del santo usate a Cipro in occasione di una terribile pestilenza».
Stesse tematiche ricorrono nei testi scelti per la Liturgia delle Ore. In particolare ciò si nota negli inni, di composizione originale del benedettino don Anselmo Lentini. La prima lezione dell’Ufficio delle letture è tratta dalla prima lettera di San Paolo a Timoteo (1Tm 1, 1-7.15-19; 2, 1-8), in cui raccomanda al vescovo di insegnare sempre la vera dottrina. La seconda lezione è tratta dalla biografia del Santo scritta da Filippo de Mezière, cancelliere del regno di Cipro; narra gli ultimi giorni del Santo, ne mette in risaltoil, suo amore all’Eucarestia, la sua bontà verso i familiarie il suo desiderio di ricevere gli ultimi conforti della religione amministratigli dal suo vicario, e infine la consegna dell’anima sua nelle mani di Dio.

E.Boaga
Colletta
O Dio, nostro Padre, che hai colmato del tuo Spirito il vescovo san Pier Tommaso e l’hai reso apostolo della pace fra i popoli e dell’unità dei cristiani, concedi a noi, per sua intercessione, di testimoniare l’integrità della fede nella continua ricerca della concordia.

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