“Il popolo che camminava nelle tenebre
Vide una grande luce:
su coloro che abitavano una terra tenebrosa
sfolgorò il sole della vita” (Is 9, 1)
Questo ingresso della Messa odierna è la prima lettura della Notte di Natale: la luce è arrivata, Cristo ci ha rischiarato e ci rischiara.
Colletta
O Dio, luce del mondo, concedi a tutte le genti il bene di una pace sicura e fa risplendere nei nostri cuori quella luce radiosa che illuminò la mente dei nostri padri.
Giovanni continua nel suo tema “martellante” “se Dio ci ha amato anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri”. Dio è amore, se l’amore di Dio è nei nostri cuori allora Cristo è presente, insieme con il Padre e lo Spirito.
Il Vangelo di Marco è il seguito di ieri, Gesù che con cinque pani e due pesci sfama una moltitudine.
Questa moltitudine viene congedata da Gesù, mentre i discepoli passano dall’altra parte della riva. Gesù allora sale sul monte a pregare. Arriva poi Gesù camminando sulle acque e i discepoli –come anche noi, sicuro!- avremmo urlato dalla paura pensando a un fantasma (semmai esistono i fantasmi!). La presenza di Gesù sulla barca fa subito cessare il vento. Dunque, la presenza di Gesù nella nostra vita domina tutto, anche i venti contrari, se lo lasciamo salire ed entrare nei nostri cuori –induriti- come quelli dei discepoli.
Il nostro Ordine oggi ricorda la festa di sant’Andrea Corsini, Vescovo carmelitano