Il Signore ha nutrito il suo popolo con fior di frumento,
lo ha saziato di miele della roccia. (Sl 80, 17).
Signore, Dio vivente, guarda il tuo popolo radunato intorno a questo altare per offrirti il sacrificio della nuova alleanza; purifica i nostri cuori, perché alla cena dell’Agnello possiamo pregustare la Pasqua eterna della Gerusalemme del cielo.
La solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo (Corpus Domini)
Non ci sono molte parole per parlare di questo grande mistero e dono che è l’Eucaristia.
La festa odierna, pur essendo stata istituita nel XII secolo, affonda le radici nell’ultima cena di Gesù.
Vorremmo invitarvi, oggi, a non usare molte parole nella preghiera, ma solo a guardare Colui dal quale sappiamo di essere amati, come ci dice santa Teresa di Gesù. Rileggiamo i brani che la liturgia della Parola ci propone per oggi, lasciandoci guidare dal prefazio che parla dell’Eucaristia come vincolo di unità e di perfezione.
Liturgia della Parola
* Prima lettura: Es 24,3-8. Ecco il sangue dell’alleanza che il Signore ha concluso con voi.
* Salmo responsoriale: Sal 115. Alzerò il calice della salvezza e invocherò il nome del Signore.
* Seconda lettura: Eb 9,11-15. Il sangue di Cristo purificherà la nostra coscienza.
* Vangelo: Mc 14,12-16.22-26. Questo è il mio corpo. Questo è il mio sangue.
Il Signore non ci lascia soli: il suo Corpo e il suo Sangue per noi, fino alla fine del mondo. Questo mistero è grande: ma il sacramento ci è dato per “avere la vita e averla in abbondanza”.
Alimentiamo la nostra fede con il Signore: è Lui tutto il nostro essere e il nostro operare. È il Signore che ci trasforma interiormente, ci dona la forza, ci dona il coraggio, ci dona la vita divina che Lui ha con il Padre e il Figlio.
La sequenza
La solennità del Corpus Domini abbonda di “inni eucaristici”. La sequenza (Lauda Sion) – facoltativa – della Messa dice:
Sion, loda il Salvatore,
la tu guida il tuo pastore,
con inni e cantici.
Impegna tutto il tuo fervore:
egli supera ogni lode,
non vi è canto che sia degno.
Pane vivo, che dà vita:
questo è tema del tuo canto,
oggetto della lode.
Veramente fu donato
agli apostoli riuniti
in fraterna e sacra cena.
Lode piena e risonante,
gioia nobile e serena,
sgorghi oggi dallo spirito.
Questa è la festa solenne
nella quale celebriamo
la prima sacra cena.
È il banchetto del nuovo Re,
nuova Pasqua, nuova legge;
e l’antico è giunto al termine.
Cede al nuovo il rito antico,
la realtà disperde l’ombra:
luce, non più tenebra.
Cristo lascia in sua memoria
ciò che ha fatto nella cena:
noi lo rinnoviamo.
Obbedienti al suo comando,
consacriamo il pane e il vino,
ostia di salvezza.
È certezza a noi cristiani:
si trasforma il pane in carne,
si fa sangue il vino.
Tu non vedi, non comprendi,
ma la fede ti conferma,
oltre la natura.
È un segno ciò che appare:
nasconde nel mistero
realtà sublimi.
Mangi carne, bevi sangue:
ma rimane Cristo intero
in ciascuna specie.
Chi ne mangia non lo spezza
né separa, né divide:
intatto lo riceve.
Siano uno, siano mille,
ugualmente lo ricevono:
mai è consumato.
Vanno i buoni, vanno gli empi:
ma diversa ne è la sorte,
vita o morte provoca.
Vita ai buoni, morti agli empi:
nella stessa comunione
ben diverso è l’esito!
Quando spezzi il sacramento
non temere, ma ricorda:
Cristo è tanto in ogni parte,
quanto nell’intero.
È diviso solo il segno
non si tocca la sostanza,
nulla Ë diminuito
della sua persona.
Ecco il pane degli angeli,
pane dei pellegrini,
vero pane dei figli:
non dev’essere gettato.
Con i simboli è annunziato,
in Isacco dato a morte,
nell’agnello della Pasqua,
nella manna data ai padri.
Buon Pastore, vero pane,
o Gesù, pietà di noi:
nutrici e difendici,
portaci ai beni eterni
nella terra dei viventi.
Tu che tutto sai e puoi,
che ci nutri sulla terra,
conduci i tuoi fratelli alla tavola del cielo,
nella gioia dei tuoi santi.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta renderti grazie
e innalzare a te l’inno di benedizione e di lode,
Dio onnipotente ed eterno, per Cristo nostro Signore.
Nell’ultima cena con i suoi Apostoli,
egli volle perpetuare nei secoli
il memoriale della sua passione
e si offrì a te, Agnello senza macchia,
lode perfetta e sacrificio a te gradito.
In questo grande mistero tu nutri e santifichi i tuoi fedeli,
perché una sola fede illumini
e una sola carità riunisca l’umanità diffusa su tutta la terra.
E noi ci accostiamo a questo sacro convito,
perché l’effusione del tuo Spirito
ci trasformi a immagine della tua gloria.
Foto | Raffaello Sanzio, Public domain, da Wikimedia Commons