Monastero Carmelo Sant'Anna

Carpineto Romano

Corpus Domini A

“Il Signore ha nutrito il suo popolo con fior di frumento,
lo ha saziato di miele della roccia” Sl 80,17

Colletta A
Dio fedele, che nutri il tuo popolo con amore di Padre,
ravvia in noi il desiderio di te, fonte inesauribile di ogni bene;
fa che, sostenuti dal sacramento del Corpo e Sangue di Cristo,
compiamo il viaggio della nostra vita, fino ad entrare nella gioia dei santi,
tuoi convitati alla mensa del regno.

Ci troviamo a festeggiare -anche senza processioni- la solennità del Corpo e Sangue di Cristo, grande mistero della Sua Presenza in mezzo a noi. La Liturgia della Parola della solennità verte sul “ricordo”.

Nella prima lettura (Dt 8, 2-3.14b-16a) il Signore inizia proprio con “ricordati di tutto il cammino”.
Ma è un ricordo per la vita, un ricordo per vivere meglio l’oggi, in vista di ciò che si è vissuto.
“Ricordati” del deserto, della fame, dell’acqua e della manna.
“Ricordati” di tutti questi prodigi che il Signore ha compiuto per il popolo, per te.

Nella seconda lettura (1Cor 10, 16-17) san Paolo in due versetti ricorda “l’istituzione”, il Sangue e Corpo di Cristo.

Nel Vangelo (Gv 6, 51-58) Giovanni ci ricorda appunto “io sono il pane vivo disceso dal cielo”.
Il mistero nascosto nei secoli eterni ci è rivelato.
Gesù è nostro Pane, Gesù è nostro cibo. Solo “chi mangia questo pane vivrà in eterno”.
La promessa è superiore alla nostra immaginazione:
una cosa che dura in eterno non ce la sappiamo neanche spiegare perché per noi tutto finisce, tutto è nulla, tutto si dissolve. Ma Gesù rimane in eterno!

“Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, dimora in me ed io in lui”.
Negli inni eucaristici antichi che si cantano in questa solennità:
“Adoro te devote”, “O Sacris solemniis”, “Pange lingua” come in tutte le composizioni sull’Eucaristia:
“Lauda Sion”, “Ecce Panis Angelorum”, si ha un’esaltazione di sì grande mistero:
questo pane e questo vino che per noi diventano corpo e sangue per la vita eterna. Gesù rimane con noi!
Mistero grande, mistero velato, ma mistero anche rivelato.
Noi crediamo in questo perché lo Spirito viene in nostro aiuto.
Noi crediamo in questo perché solo Gesù è il Pane di vita eterna.
Le illusioni che il mondo offre, gli accomodamenti, i compromessi tra male e falso bene… tutto per niente, tutto per ingannare, tutto per giustificare la propria coscienza, il male che si fa sotto “ombra” di bene.
Ma il vero bene è Gesù, il vero progetto da realizzare è la sua volontà, l’unico compromesso da accettare è la sequela.
Niente al male, ma solo bene, amore, pace.
Vivere lontani da Gesù, fonte di acqua viva, pane di immortalità, deve essere un bene non capito, una grazia non ricevuta, una porta chiusa, una luce interiore spenta, un sogno morto, una vita senza senso, un correre invano.
“Il pane degli angeli, vero pane dei figli. Gesù buon Pastore, vero pane, nutrici, difendici, portaci ai beni eterni.
Tu ci nutri, tu ci conduci, tu alla gioia del cielo” (Lauda Sion).
È un mistero grande, ineffabile, che ci sovrasta, ci sommerge e ci inabissa in un’adorazione profonda.
Non capiamo le cose della terra come capiremo “chi mangia questo pane vivrà in eterno?”
È un pane semplice, senza sapore, ma ci porta la salvezza, ci porta l’amore, la gioia, la pace.
Solo chi lo gusta sa, solo chi ne mangia non ne è mai sazio.
Gli occhi vedono un pane, l’anima vede Gesù, il Figlio di Dio, il nostro Salvatore e Redentore.

“Signore Gesù Cristo, che nel mirabile sacramento dell’Eucaristia ci hai lasciato il memoriale della tua Pasqua,
fa che adoriamo con viva fede il santo mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue, per sentire sempre in noi i benefici della redenzione”.

“Dio fedele, che nutri il tuo popolo con amore di Padre, ravviva in noi il desiderio di te, fonte inesauribile di ogni bene: fa che, sostenuti dal Sacramento del Corpo e Sangue di Cristo, compiamo il viaggio della nostra vita, fino ad entrare nella gioia dei santi, tuoi convitati alla mensa del regno”.

In questa settimana:
– 19 giugno: Sacro Cuore di Gesù, solennità
– 20 giugno: Cuore Immacolato di Maria, mem.

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