Monastero Carmelo Sant'Anna

Carpineto Romano

Cristo Re dell’universo

L’antifona di ingresso della liturgia odierna dice così:
“L’Agnello immolato è degno di ricevere potenza
e ricchezza e sapienza e forza e onore:
a lui gloria e potenza nei secoli, in eterno” (Ap 5, 12; 1, 6)

Colletta A:
O Padre, che hai posto il tuo Figlio come unico re e pastore di tutti gli uomini,
per costruire nelle tormentate vicende della storia il tuo regno d’amore,
alimenta in noi la certezza di fede, che un giorno,
annientato anche l’ultimo nemico, la morte,
egli ti consegnerà l’opera della sua redenzione,
perchè tu sia tutto in tutti.

Festeggiamo la grande solennità di Cristo Re dell’universo.
Sì di Cristo Re, re del mondo, re della storia, re della nostra vita.
Non uno dei tanti “re” che opprime, che sfrutta il popolo, che vive per la sua immagine, ma il Re della nostra vita.
Il suo trono è la Croce. Si tratta di un Re e di un regno tutto diverso, da quello che la nostra fantasia e la nostra realtà quotidiana ci mostra.

La Parola che viene spezzata per noi oggi ci dà alcune indicazioni per comprendere questo nostro re.
Il profeta Ezechiele (34,11-12.15-17) ci dice che noi siamo il suo gregge ed egli giudicherà fra pecora e pecora.
Lui stesso passerà in rassegna il gregge. Andrà in cerca della pecora perduta e ricondurrà all’ovile quella smarrita.
Nessuno è esente dallo sguardo e dall’amore del Signore, neanche la perduta e la smarrita.

E il metodo di questo giudizio è indicato da Gesù stesso nel Vangelo (Mt 25,31-46): “Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.
È l’amore, dunque, l’unità di misura di questo giudizio e del Regno. Non interesse, denaro, oppressione.
Quando, allora, Gesù consegnerà il regno a Dio Padre, perché Dio sia tutto in tutti, come dice Paolo nella seconda lettura (1Cor 15,20-26.28), saremo tutti valutati in base all’amore.
Il Vangelo di Matteo ci descrive il Signore sul trono e “davanti a lui verranno radunati tutti i popoli.
Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre”.
Ma il metro del giudizio è l’amore.

Come dice san Giovanni della Croce: “Alla sera della vita, saremo giudicati sull’amore” e “dove non v’è amore, mettiamo amore e ne ricaveremo amore”.

Nel prefazio della solennità odierna, si dice:
Tu [Padre] con olio di esultanza
hai consacrato Sacerdote eterno
e Re dell’universo il tuo unico Figlio,
Gesù Cristo nostro Signore.
Egli, sacrificando se stesso
immacolata vittima di pace sull’altare della Croce,
operò il mistero dell’umana redenzione;
assoggettate al suo potere tutte le creature,
offrì alla tua maestà infinita
il regno eterno e universale:
regno di verità e di vita,
regno di santità e di grazia,
regno di giustizia, di amore e di pace.

***
Signore Dio, tu hai costituito tuo Figlio Gesù re e giudice universale.
Egli verrà alla fine dei tempi per giudicare tutte le nazioni.
Egli viene a noi ogni giorno in mille modi e ci chiede di accoglierlo.
Lo incontriamo nella Parola e nel Pane spezzato.
Ma lo incontriamo anche nei fratelli che incontriamo ogni giorno.
Apri i nostri cuori a saperlo accogliere nell’oggi della nostra vita
per essere da Lui accolti nell’eternità del regno.

Il salmo responsoriale ci fa cantare: Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.

In questa settimana:
– 30 novembre: s. Andrea apostolo
– sabato 2 dicembre con i primi vespri inizia l’avvento anno B.

Buon cammino a tutti nel Signore che viene!

Iscriviti alla nostra newsletter