Monastero Carmelo Sant'Anna

Carpineto Romano

Domenica Palme e Passione del Signore

Domenica delle Palme e della Passione del Signore B

Osanna al Figlio di Davide.
Benedetto colui che viene nel nome del Signore: è il Re d’Israele.
Osanna nell’alto dei cieli.

E’ una domenica delle Palme insolita, un anno insolito…La processione, con cui si inizia questa solenne celebrazione, non si fa. Le misure restrittive per la pandemia riducono i “segni”.

Le letture di oggi ci fanno entrare nel mistero grande e profondo del Triduo Pasquale: passione, morte e risurrezione di Gesù, il Cristo di Dio.

Iniziamo con la prima lettura di Isaia 50, 4-7 (terzo canto del Servo del Signore).
Impressiona questo “personaggio” che “apre l’orecchio al Signore, non si tira indietro e presenta il dorso ai flagellatori, la guancia a chi gli strappa la barba”.
Il Salmo 21 è la risposta messianica di questo servo che si sente abbandonato da Dio, ma non lo è.

L’esaltazione del Cristo continua con la lettera di san Paolo ai Filippesi 2, 6-11:
Cristo che si incarna, e muore in croce per noi, perché in Lui “ogni ginocchio si pieghi, e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore”.

E’ un crescendo di intensità verso il Vangelo di Marco 14,1 – 15, 47 che ci introduce nelle ultime ore della vita di Gesù.

Questo passio ha diverse scene:
– Simone di Cirene, uno straniero che è costretto a portare la croce accanto a Gesù;
– Gesù sfinito: gli offrono una bevanda per “stordirlo”;
– Golgota: il Calvario: la crocifissione di Gesù con i due ladroni;
– i soldati che si dividono le sue vesti (la sua veste tutta intera);
– i sommi sacerdoti e la gente che passava che lo deridono
– la morte di Gesù.

Se ci fermiamo ne esce un quadro molto completo.
Simone che porta la croce senza sapere nulla, Gesù che fino in fondo fa la volontà del Padre, fino alla morte di Croce, la crocifissione con i due ladroni che hanno lo stesso atteggiamento del popolo e dei sommi sacerdoti e degli scribi: che lo deridono, lo oltraggiano e lo scherniscono. Possiamo metterci in diverse di queste scene, e anche in diversi di questi personaggi: possiamo prendere la Croce come Simone…ma alla fine non ci importa nulla, perchè costretti; possiamo fare come i soldati, che prendono in giro Gesù e tutto ciò che Lui dice di essere; possiamo fare come i ladroni, ma uno almeno si dissocia dalla derisione; infine possiamo metterci nei panni dei sacerdoti e degli scribi che lo deridono, credendolo un malfattore e impostore.

La realtà è evidente: l’uomo si ribella a Dio, alla sua logica, al suo amore. Vorremmo un “dio” a modo nostro, a nostro piacere, diciamo a nostra immagine e somiglianza… Gesù non rientra in queste loro e nostre aspettative.
Gesù risponde con la sua morte: “emesso un alto gridò spirò”, questo suo Spirito dono supremo all’umanità, alla chiesa nascente dal suo costato, a noi.
Dio è presente anche nel buio “si fece buio si tutta la terra”, ma Gesù c’era ed era con noi.

La nostra poca fede vorrebbe condizionare Dio a darci quello che noi vogliamo: “scendi dalla croce”, per nostra debolezza, la nostra sete di segni.
Ma Dio ci insegna che la vera libertà è la fare quello che Lui vuole, la nostra libertà è la salvezza che Lui ci porta e opera in questo modo assurdo per noi, per la nostra fede.
Anche il dolore, anche la morte è redentrice, porta salvezza, porta la sua parte di grazia.
La risposta di Dio alle nostre pretese è sempre l’amore.
E’ il Signore che ci dà sempre da bere, non per “stordirci”, ma veramente per dissetarci, ristorarci, darci vita. E’ il Signore che ci insegna a servire con amore, per amore.
E’ il Signore che ci introduce nella sua logica, che è sempre una logica di amore.
Iniziamo la settimana santa con Gesù.

Signore Gesù,
aiutaci a seguirti nel cammino della croce,
in questa settimana.
Aiutaci ad entrare nel tuo Sacro Costato,
nelle tue sofferenze.
Aiutaci a trovare il tuo Amore,
l’Amore del Padre, l’Amore dello Spirito.
Così, Gesù, ci hai amato,
così tu hai donato la tua vita per noi.

Rileggiamoci il Salmo 21 in questi giorni così intensi.

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