Monastero Carmelo Sant'Anna

Carpineto Romano

Domenica VI Pasqua A

“Con voce di giubilo date il grande annunzio,
fatelo giungere ai confini del mondo:
il Signore ha liberato il suo popolo” Alleluia (cfr. Is 48,20).

Colletta
O Dio, che ci hai redenti nel Cristo tuo Figlio messo a morte per i nostri peccati
e risuscitato alla vita immortale, confermaci con il tuo Spirito di verità,
perchè nella gioia che viene da te,
siamo pronti a rispondere a chiunque ci domandi ragione della speranza che è in noi.

Questa sesta domenica di Pasqua ci prepara all’Ascensione del Signore.
Le letture odierne sono un rimando a prepararsi.

La prima lettura tratta dagli Atti (At 8, 5-8.14-15) ci narra la vicenda del diacono Filippo,
che con la predicazione nella Samaria porta la buona novella e compie segni e guarigioni.
La chiesa di Gerusalemme invia Pietro e Giovanni, non per “controllare” ma per pregare sui nuovi credenti e far loro ricevere lo Spirito Santo.

Nella seconda lettura (1Pt 3, 15-18) abbiamo la richiesta di “dare ragione della speranza che è in noi” per Cristo Signore.
La buona condotta in Cristo è la testimonianza di fede da rendere a tutti, anche soffrendo, come dice san Pietro.Ed è questa speranza che è in noi che parla da sola…o dovrebbe parlare.

Nel vangelo di Giovanni (Gv 14, 15, 21) -ci troviamo sempre nei discorsi di “addio”- Gesù promette l’invio dello Spirito, e lo Spirito rimane con noi sempre.
Non orfani, ma in presenza dello Spirito -Spirito che il mondo non può ricevere-.
L’osservanza dei comandamenti, e soprattutto l’amore al Signore: non si può osservare un decalogo senza l’amore. Il frutto dell’amore è anche il dono dello Spirito.
Il mondo -nella concezione di Giovanni- non può ricevere lo Spirito perchè non lo vede, non lo conosce.
Il mondo è immerso nelle tenebre, nell’errore, lontano da Dio.
Ma pure “il Padre ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito”, nel discorso all’adoratore notturno, a Nicodemo.
Così sappiamo che il Padre ci ama, ama questo nostro mondo.
Questo vangelo ci interpella ad essere testimoni che ascoltano il Padre, amano il Figlio, attendono lo Spirito.
Non solo per l’attesa dell’Ascensione, ma per la vita di ogni giorno, in cui la Presenza del Signore c’è.

Il salmista ci fa cantare: Acclamate Dio, voi tutti della terra.

Signore Gesù, aiutaci ad osservare la tua Parola,
facci sentire l’amore del Padre.
Aiutaci ad ascoltare la voce del Padre e dello Spirito.
Donaci la tua pace, che non è quella del mondo.
Non si turbino i nostri cuori tra le vicende del mondo.
Aiutarci ad amarti e a seguirti con tutto il cuore,
con tutta la mente, con tutte le forze.

In questa settimana:
– 16 maggio: s. Simone Stock, carmelitano
– 18 maggio: ricordiamo la nascita di san Giovanni Paolo II, e del Padre Matteo De Angelis, agostiniano -servo di Dio-
– 18-18-20 Rogazioni
– 18 maggio inizio novena di Pentecoste

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