Popolo di Sion, il Signore verrà a salvare i popoli
e farà sentire la sua voce potente
per la gioia del vostro cuore. (cfr Is 30, 19.30)
Colletta B
O Dio, Padre di ogni consolazione, che agli uomini pellegrini nel tempo
hai promesso terra e cieli nuovi, parla oggi al cuore del tuo popolo,
perché in purezza di fede e di santità di vita
possa camminare verso il giorno in cui manifesterai pienamente la gloria del tuo nome.
In questa seconda domenica di Avvento ci viene incontro Giovanni Battista che ci esorta a preparare la via del Signore che viene. Il cammino di questa II domenica di Avvento ci porta ad essere un po’ fantasiosi e qualcosa lo potremmo fare!
La liturgia odierna, infatti, ci sprona a raddrizzare le nostre vie: raddrizzare vuol dire far diventare dritto qualcosa di storto… Si tratta di una metafora, chiaramente, ma ognuno di noi ben conosce le proprie storture che deve raddrizzare.
Isaia parla al nostro cuore e ci dice: “Consolate, consolate il mio popolo” (Is 40, 1-5. 9-11).
Perché? Per annunziare che è finita la sua schiavitù, che è stata scontata la sua iniquità.
Si ode anche una voce che grida: “Nel deserto preparate la via al Signore”.
Perché proprio nel deserto, in un luogo in cui non fiorisce pianta, dove non scorre acqua, dove non c’è vita? Dove non c’è nulla, si trova il Tutto.
Pare udire san Giovanni della Croce: per raggiungere il Tutto, devi andare per il Nulla.
È nel deserto che si riprende la strada per il nostro Dio, è là riscopriamo l’essenziale.
San Pietro (2 Pt 3, 8-14) nella sua lettera ci ricorda di non smarrirci e perdere di vista il Signore, il suo giorno, la sua promessa. Non ritarda, e anche se ritarda, verrà, viene.
Nel Vangelo Marco (Mc 1, 1-8) abbiamo un Giovanni Battista che, sulla scia del testo di Isaia, ci dice continuità tra Vecchio e Nuovo Testamento, ci ricorda di preparare la via del Signore.
Giovanni -vestito miseramente, di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi- ha capito tutto: “dopo di me viene uno che è più forte di me”.
Non è la forza di questo mondo, non è la forza dei tiranni, ma è la forza dell’amore, o Giovanni Battista. Come te, non siamo degni di sciogliere i sandali al Signore,
ma tu Signore, donaci il tuo Spirito, perdona le nostre iniquità e i nostri peccati.
Rimettici sulla strada dell’amore, sulla strada retta che porta al Signore.
Il Salmista ci fa cantare: Mostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la tua salvezza.
Diciamo con s.Anselmo:
“Guarda Signore, esaudiscici, illuminaci, mostrati a noi.
Ridonati a noi perchè ne abbiamo bene:
senza di te stiamo tanto male.
Abbi pietà delle nostre fatiche, dei nostri sforzi verso di te:
non valiamo nulla senza di te.
Insegnami a cercarti e mostrati quando ti cerco:
non posso cercarti se tu non mi insegni, nè trovarti se tu non ti mostri.
Che io ti cerchi desiderandoti e ti desideri cercandoti,
che io ti trovi amandoti e ti ami desiderandoti (dal “Proslogion”).
In questa settimana:
– 12 dicembre: Madonna di Guadalupe, mem. fac.
– 13 dicembre: s. Lucia, mem.
– 14 dicembre: S. Giovanni della Croce, festa
– 16 dicembre: inizio novena di Natale