Monastero Carmelo Sant'Anna

Carpineto Romano

III di Pasqua

Acclamate al Signore, da tutta la terra,
cantate un inno al suo nome,
rendetegli gloria, elevate la lode. Alleluia (Sal 65, 1-2)

Colletta
O Dio, che in questo giorno memoriale della Pasqua raccogli la tua Chiesa pellegrina nel mondo,
donaci il tuo Spirito, perchè nella celebrazione del mistero eucaristico riconosciamo il Cristo Crocifisso e risorto,
che apre il nostro cuore all’intelligenza delle Scritture, e si rivela a noi nell’atto di spezzare il pane.

Anche se le celebrazioni sono “senza la nostra presenza” il Signore ci è vicino e con la sua Parola ci nutre.
La Parola di Dio odierna è incentrata – come le altre domeniche del tempo pasquale – sul messaggio di Gesù Risorto.
Tutta la liturgia della Parola di questa domenica ci aiuta a riflettere sul senso vero della risurrezione di Gesù:
la I lettura, tratta dagli Atti degli Apostoli (2, 14, 22-33)
e la II di Pietro (1 Pt 1, 17-21) proseguono con il racconto dell’evento messianico del Cristo, della sua passione, morte e risurrezione.
Siamo stati salvati non con argento e oro, ma con il sangue di Cristo.
La sua risurrezione è la nostra fede e la nostra speranza.
Pietro, con la forza dello Spirito, e in virtù della risurrezione del Signore, ha la forza di affermare davanti a tutti che Gesù Cristo: colui che avete inchiodato alla croce, è risorto ed è vivo.

Il vangelo di Luca (24, 13-35) ci narra la vicenda dei due discepoli smarriti e delusi.
“Rimani con noi, Signore, ormai si fa sera” (cfr Lc 24, 29): quante volte questa è la nostra questa preghiera, nelle gioie e nei dolori, nelle attese e nelle speranze!
Questi due discepoli nel loro cammino da Gerusalemme a Emmaus vengono affiancati da Gesù (circa 11 km di cammino, stando alla nuova versione…dunque hanno avuto molto tempo per parlare!),
che, assumendo le sembianze di un estraneo, si fa dire cosa fosse successo a Gerusalemme.
Questo ci fa sorridere un po’: Gesù si fa narrare della sua morte, di come loro hanno vissuto questo evento doloroso e della delusione subentrata, della meraviglia dopo la morte per via delle apparizioni alle donne, ecc.
E Gesù si sente raccontare la crocifissione, come loro l’avevano vissuta: “Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele…” (Lc 24, 21).
Ma Gesù si “riappropria” della sua storia e dice: “Stolti e tardi di cuore nel credere alla parola dei Profeti.
Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?” (Lc 24, 25).
E noi, quante volte vediamo, rielaboriamo, e, delusi dal Cristo, delusi per non aver ottenuto ciò che volevamo, cambiamo strada e facciamo finta di niente? Cristo, il Risorto, ci affianca, ascolta le nostre storie, le nostre delusioni e poi ci rimette sulla retta via.

Il salmo responsoriale ci fa cantare: Mostraci Signore il sentiero della vita.

Signore, rimani con noi dall’alba al tramonto;
rimani con noi nelle fatiche e nel riposo;
nelle gioie e nei dolori.
Signore, rimani con noi quando le tenebre ci avvolgono
e il dubbio fa smarrire la nostra fede.
Signore rimani con noi quando il mondo ci risucchia
e ci inganna con falsi valori, ideali vuoti, illusorie chimere,
effimeri paradisi artificiali.
Signore, rimani con noi quando gli amici ci distolgono,
ci confondono e ci allontanano da Te
per cammini facili e vuoti.
“Signore, rimani con noi perché si fa sera” (cfr Lc 24, 29).
Senza te, da chi andremo? (cfr Gv 6, 68)

Signore Gesù, ti ringraziamo per la tua Parola che ci ha condotto come per i discepoli di Emmaus, a comprendere meglio la volontà del Padre.
Fa che il tuo Spirito illumini le nostre azioni e ci comunichi la forza per eseguire quello che la tua Parola ci ha mostrato realizzando così anche per noi la “risurrezione” dalle nostre morti
come lo è stato per i discepoli quel giorno di Pasqua.
Fa che noi, come Maria tua Madre, possiamo non solo ascoltare ma anche praticare la Parola
e i fratelli possano ricavarne dalla nostra vita la testimonianza viva per una sempre nuova
e personale adesione a te.

In questa settimana:
– 29 aprile: santa Caterina da Siena, compatrona d’Italia, festa
– 1 maggio: san Giuseppe lavoratore, mem. fac.
– 2 maggio: s. Atanasio, mem.

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