Monastero Carmelo Sant'Anna

Carpineto Romano

III domenica Avvento A

Rallegratevi sempre nel Signore:
ve lo ripeto ancora, rallegratevi,
il Signore è vicino. (Fil 4, 4.5)

Colletta
Sostieni o Padre, con la forza del tuo amore il nostro cammino incontro a colui che viene
e fa che, perseverando nella pazienza, maturiamo in noi il frutto della fede
e accogliamo con rendimento di grazie il vangelo della gioia.

La liturgia della III domenica di Avvento è un invito pressante alla gioia, che viene espressa anche nel colore delle vesti: oggi non si usa il viola, ma il rosaceo, per indicare il gaudio del Natale, ormai prossimo.
E’ la domenica “Gaudete” dall’introito della Messa gregoriana.

Nella prima lettura il profeta Isaia (35, 1-6a.8a.10) ci descrive la gioia per il ritorno del Signore.
Una gioia descritta in termini bucolici: «Si rallegri il deserto e la terra arida, esulti la steppa…
canti con gioia e giubilo, vedranno la gloria del Signore».
C’è una gioia diffusa perché anche lo zoppo salterà, il muto parlerà. Gioia per il Signore che viene.
«Rallegratevi sempre nel Signore: ve lo ripeto ancora, rallegratevi, il Signore è vicino». (Fil 4, 4.5)

Nella seconda lettura san Giacomo (5, 7-10) ci riporta indietro nel tempo, quando alcune cose ci erano più familiari: l’agricoltore che aspetta pazientemente il frutto della terra.
Così invita ad aspettare pazientemente il Signore, senza scoraggiarsi, senza lamentarsi, senza giudicare.
Tutto questo perché -ci dice- il giudice è alle porte.

Nel Vangelo, Matteo (11, 2-11) ci narra dell’arresto di Giovanni Battista.
Dal carcere – sentendo parlare delle opere di Gesù – manda alcuni suoi discepoli a chiedergli:
«Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?»
Interessante è notare che Gesù non risponde subito “sì” -come faremmo noi-,
ma: «Riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano…»
Gesù indica i segni dell’avvento messianico: dunque il regno dei cieli è giunto, il Messia atteso è arrivato.
Poi Gesù fa un elogio di Giovanni Battista: «Fra i nati di donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni Battista».
In lui sono sintetizzati il profeta, il messaggero, il precursore di Cristo stesso, il testimone fedele fino alla morte, il predicatore instancabile, il difensore dei poveri.

Il richiamo all’essenzialità oggi è forte: si vive di essenzialità per far entrare Cristo, e quando Egli entra è gioia, è festa senza fine, è salvezza eterna.
Come Giovanni dobbiamo chiederci: sei tu colui che aspettiamo? ed aprire il cuore al Signore che viene,
perchè il Signore viene.

Il Salmo responsoriale ci fa cantare: Vieni, Signore, a salvarci.

In questa settimana:
– 14 dicembre: s. Giovanni della Croce, carmelitano, festa
– 16 dicembre: inizio novena di Natale con le antifone “O”.
In questa settimana ci sono le Quattro tempora: Luciae -mercoledì, venerdì e sabato-

Iscriviti alla nostra newsletter