Monastero Carmelo Sant'Anna

Carpineto Romano

IV domenica Avvento a

“Stillate dall’alto, o cieli,
la vostra rugiada e dalle nubi scenda a noi il Giusto;
si apra la terra e germogli il Salvatore” (Is 45, 8)

Colletta A
O Dio, Padre buono, tu hai rivelato la gratuità e la potenza del tuo amore,
scegliendo il grembo purissimo della Vergine Maria per rivestire la carne mortale del Verbo della vita:
concedi anche a noi di accoglierlo e generarlo nello spirito con l’ascolto della tua Parola, nell’obbedienza della fede.

Questa quarta domenica di Avvento è a ridosso del Natale e quindi si respira aria di natività,
anche se pare che fuori si corre senza meta e a parte le luminarie e la grande corsa a comprare,
preparazione al Natale, ad accogliere il Signore che viene…quasi zero.

Nella prima lettura Isaia (Is 7, 10-14) ci narra di Acaz, che apparentemente religioso, nega di chiedere un segno al Signore, perché più sicuro delle alleanze umane.
Ma Dio stesso gli dà il segno della “Vergine che concepirà e partorirà un figlio che chiamerà Emmanuele”.
Dio-con-noi è la risposta alla negazione di Acaz.

Nella seconda lettura Paolo (Rm 1, 1-7) all’inizio della lettera ai Romani fa la sua dichiarazione di fede in Gesù Cristo, promesso nelle Sacre Scritture. In Cristo Gesù si sono adempiute tutte le Scritture.

Nel Vangelo secondo Matteo (Mt 1, 18-24) troviamo la cosiddetta “annunciazione a Giuseppe”.
In sogno Giuseppe, riceve la rassicurazione da parte di Dio che quello che è generato in Maria non è frutto di uomo, ma dello Spirito Santo. Giuseppe, al contrario di Acaz – per collegarci alla prima lettura – accoglie il segno del Figlio, del Dio-con-noi.
E Giuseppe fa come gli dice l’angelo, cioè prende con sé la sua sposa, si fida e si affida a Dio.

L’esempio sia di Giuseppe che di Maria servono a noi, per la nostra fede, quando vorremmo capire e spiegarci tutto quello che il Signore fa, tutto quanto accade attorno a noi.
Ma non sempre arriva l’angelo in sogno, non sempre ci arriva la spiegazione di quanto si vive.
Il Dio-con-noi è una certezza, ed è la risposta fedele di Dio. Lui, non altri.
Ed è questa certezza che fa vivere come Maria e Giuseppe quanto accade nella luce della fede e nella luce del progetto di Dio.

Possiamo cantare con il salmista:
Ecco, viene il Signore, re della gloria.

In questi ultimi giorni dell’avvento, disponiamo il nostro cuore a Cristo che viene.
L’esterno oare voglia distrarci con mille luci e colori…ed è festa, lo sentiamo,
ma teniamo il nostro cuore fisso su Gesù: viene!
Viviamo con semplicità, con gioia, con serenità questo Natale del Signore,
e apriamo il nostro cuore ai fratelli che ci vivono accanto.

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