Monastero Carmelo Sant'Anna

Carpineto Romano

Luglio carmelitano

Anzitutto il mese di luglio, è caro alla pietà cristiana, del popolo, per essere dedicato al Sangue Prezioso di Gesù Cristo.
I padri della Chiesa su questo tema hanno scritto molto.
Basta ricordare che il Signore Gesù ci ha redenti con il suo Sangue prezioso.

San Gaspare del Bufalo così si rivolge a Gesù:
“Gesù mio, accetta gli ossequi di questo mese in compenso di tante iniquità degli uomini;
e mentre il nemico del bene cerca di allonrare il ricordo del tuo amore dalla mente dei tuoi figli,
la devozione al divino sangue avvicini le anime al tuo cuore. Amen

Il mese di luglio presenta diverse memorie e feste carmelitane.
Qualche indicazione delle varie ricorrenze.

– 4: beata Maria Crocifissa Curcio, mem. fac.
– 9: beata Giovanna Scopelli, monaca, mem. fac.
– 13: santa Teresa di Gesù delle Ande, mem, fac.
– 16: solenne commemorazione beata Vergine Maria del Monte Carmelo
– 17: beati Martiri di Compiegne, martiri, mem. fac.
– 20: sant’Elia profeta, solennità
– 24: beato Giovanni Soreth, mem. fac.
– 27: beato Tito Brandsma, martire, mem. fac.

***
9 luglio:
Beata GIOVANNA SCOPELLI (1428-1491)
“Nacque a Reggio Emilia nel 1428. Non si sa molto dei primi anni della sua vita. Morti i genitori, si ritirò presso una donna di modeste condizioni economiche, ma di molta pietà, che pensava a costruire un monastero. Giovanna si pose alla ricerca di un luogo adatto, quando una vedova le offrì se stessa, due figlie e la sua casa. Abitarono insieme dal 1480 al 1484 e intanto cercava un altro luogo che potesse servire da monastero. Ottenne, con l’appoggio del Vescovo Filippo Zoboli, la chiesa di san Bernardo. Gli inizi del nuovo monastero si datano 1485, cambiato il nome di san Bernardo in quello di Santa Maria del Popolo (detto “le Bianche”). Dotata da Dio di carismi straordinari, ricca di profonda pietà mariana e animata da intenso spirito di penitenza, morì il 9 luglio 1491. Il suo culto ebbe inizio l’anno seguente con l’esumazione del corpo”.
(Ludovico M. Saggi, O. Carm., Santi del Carmelo, p. 319)

Era piena di tenerezza per Maria e in lei contemplava il Figlio Suo Gesù. Dio irruppe nella sua anima facendole vivere un’esperienza profonda della sua presenza concedendole grazie mistiche tracciando un cammino fatto di luci e di notti. La Beata Giovanna conosce la notte dello spirito come passaggio obbligatorio alla nascita della nuova creatura in un cammino in cui croce e amore s’identificano.
Quest’itinerario è per ogni persona, ma lei si abbandona a divenire strumento come Maria si era abbandonata con il suo sì a dare alla luce Gesù. Dio si fa spazio nella sua anima purificandola con le notti oscure, bruciando tutto ciò che è umano e lasciandole solo ciò che è conforme al suo volere. Ci vollero lunghi anni di prove e sofferenze per arrivare alla purificazione e così incarnare l’amore di Dio e farsi dono senza alcuna riserva e giungere all’amore-carità in modo che la vita si possa dilatare non rimanendo più nei limiti del piccolo “io”. Nell’amore-carità il suo mondo interiore abbraccia l’immenso spazio della Chiesa. La carità si identifica allora nell’amore. Lo Spirito le ha fatto percorrere un lungo cammino di purificazione, di dilatazione e di espropriazione perché l’amore-carità possa essere percepito nella sua essenza.

***
13 luglio: Santa Teresa di Gesù (di Los Andes, 1900-1920)
Juana Fernandez Solar
Nacque a Santiago del Cile il 13 luglio 1900. Fin dalla sua adolescenza fu affascinata da Cristo. Entrò nel monastero delle Carmelitane scalze di “Los Andes” il 7 maggio 1919 con il nome di Teresa di Gesù. Morì il 13 aprile 1920 dopo aver fatto la sua professione religiosa. È stata beatificata da Giovanni Paolo II il 3 aprile 1987 a Santiago del Cile e proposta come modello per i giovani. È il primo fiore di santità della nazione cilena e del Carmelo in America Latina.

La sua spiritualità è fondata sul distacco, sull’amore alla mortificazione, sulla sofferenza accettata con amore – ne aveva compreso tutto il valore redentivo. Scrivendo alla sorella dice: “Nella croce c’è l’amore e, amando, si è felici”. Il suo amore grande verso l’unico Dio, amato sopra ogni cosa, fece sì che essa cercasse fin da piccola di unirsi sempre di più a Lui, fino a contrarre prima della morte – come attestò il suo confessore – “il matrimonio spirituale con Cristo”. Tutta la sua breve vita fu un continuo anelito a Cristo Crocifisso e Risorto. La sua spiritualità è fondata sulla piena conformità al “divino volere”, perciò S. Teresa, che desiderava assimilarsi a Gesù Crocifisso per salvare anime, fece sua anche questa “sete” di Gesù sulla Croce: “Ho sete”; amando Lui, non poteva non amare tutti i fratelli e le sorelle in Cristo, soprattutto i più lontani e restii ad avvicinarsi alla fede. Fu una vera martire di amore sull’esempio di S. Teresa di Gesù Bambino e di S. Teresa di Gesù.

***

16 luglio: solennità della B. VERGINE MARIA DEL MONTE CARMELO
La Sacra Scrittura esalta la bellezza del Monte Carmelo, là dove il profeta Elia difendeva la purezza della fede d’Israele nel Dio vivente. In quei luoghi, all’inizio del XIII secolo ebbe giuridicamente origine l’Ordine Carmelitano, sotto il titolo di s. Maria del Carmelo. Questo titolo, quasi compendio dei benefici della Patrona, cominciò a venir celebrato fin dal secolo XIV, dapprima in Inghilterra, quindi gradatamente in tutto l’Ordine. Raggiunse il massimo splendore ai primi del secolo XVII, allorché il Capitolo Generale lo dichiarò festa principale e speciale dell’Ordine, e Paolo V lo riconobbe come titolo distintivo della confraternita dello Scapolare.

O Dio, che hai onorato l’Ordine del Carmelo con il titolo glorioso della Beata Vergine Maria, madre del tuo Figlio, concedi a noi, che ne celebriamo oggi la solenne commemorazione, di poter giungere, forti del suo aiuto, alla vetta del monte che è Cristo Signore.

***
17 luglio: Beata Teresa di S. Agostino (n. 1752) e Consorelle
martiri di Compiègne (martirizzate il 17 luglio 1794)
La Comunità delle Carmelitane Scalze si era stabilita a Oise (Francia) nel 1641, provenendo dal monastero di Amiens. A sette anni dalla fondazione sorgeva il convento con la chiesa dedicata all’ “Annunciazione”. Il monastero prosperò sempre nel fervore, splendendo per regolare osservanza e per fedeltà allo spirito, godendo dell’affetto e della stima della corte francese. Allo scoppio della Rivoluzione le monache rifiutarono di deporre l’abito monastico e quando i torbidi accennarono ad aumentare, tra il giugno e il settembre 1792, seguendo un’ispirazione avuta dalla priora, Teresa di S. Agostino, tutte si offrirono al Signore in olocausto. L’atto di consacrazione divenne l’offerta quotidiana fino al giorno del martirio, giunto due anni dopo.
Cacciate dal monastero il 14 settembre 1792, le Carmelitane continuarono la loro vita di preghiera e penitenza, divise in quattro gruppi in varie parti di Compiègne e unite dall’affetto e dalla corrispondenza, sotto la vigile direzione di Teresa di S. Agostino. Presto scoperte e denunciate dal comitato rivoluzionario, il 24 giugno 1794 furono catturate e rinchiuse insieme a “Sainte Marie”, già monastero della Visitazione, trasformato in carcere. Da Compiègne le sedici carmelitane furono trasferite a Parigi: vi giunsero il 13 luglio e immediatamente furono rinchiuse nel terribile carcere della Conciergerie, pieno già di sacerdoti, religiosi e altre persone destinate alla morte. Esempio a tutti di tranquillità e di serena confidenza in Dio e, insieme, modello di attaccamento totale a Gesù e alla Chiesa, sapevano effondere intorno a sé anche un raggio di gioia. Con giudizio sommario, le sedici Carmelitane furono condannate a morte dal tribunale rivoluzionario per la loro fedeltà alla vita religiosa. Giunte ai piedi della ghigliottina, dopo aver cantato il Veni Creator, una dopo l’altra rinnovarono davanti alla priora la professione religiosa e furono decapitate. Ultima venne uccisa la Madre Teresa di S. Agostino, che aveva preparato le figlie al martirio e che aveva realizzato in maniera meravigliosa quanto ella era solita dire: “L’amore sarà sempre vittorioso. Quando si ama, si può tutto”.
Il martirio avvenne il 17 luglio 1794.
Furono beatificate da San Pio X il 13 maggio 1906.

***

20 luglio: s. ELIA PROFETA
Il profeta Elia appare nella Sacra Scrittura come l’uomo che cammina sempre alla presenza di Dio e combatte, infiammato di zelo, per il culto dell’unico Dio. ne rivendica i diritti nella sfida con i profeti sul monte Carmelo, gode sull’Oreb dell’intima esperienza del Dio vivente.
Fin dall’origine dell’Ordine dei Carmelitani si trova un’ispirazione alla sua figura, che ne pervade poi tutta la storia, tanto che giustamente il Profeta può considerarsi suo Fondatore ideale.

Dio onnipotente ed eterno, che hai concesso a sant’Elia profeta, nostro Padre, di vivere alla tua presenza e di consumarsi per lo zelo della tua gloria, dona ai tuoi servi di cercare sempre il tuo volto, per essere nel mondo testimoni del tuo amore.

***
24 luglio: beato GIOVANNI SORETH
Nato nel 1394 presso Caen in Normandia, entrò fin da giovane nel Carmelo. Laureatosi in teologia a Parigi, fu preside degli studi e provinciale. Dal 1451 e fino alla morte, che avvenne ad Angers nel 1471, fu Priore Generale dell’Ordine. Restaurò e propagò l’osservanza; spiego con grande competenza la Regola; revisionò e pubblicò le Costituzioni nel 1462. Sostenne e favorì sin dalle origini le monache e il terz’Ordine del Carmelo.

O Signore che hai scelto il beato Giovanni Soreth per rinnovare la vita religiosa e per suscitare vergini a te consacrate nella famiglia del Carmelo, fa che, per sua intercessione, diventiamo di giorno in giorno più fedeli nel seguire Cristo e Maria sua Madre.

***

27 luglio: beato TITO BRANDSMA
Nato a Bolsward (Olanda) nel 1881, entrò fin da giovane nel Carmelo. Sacerdote nel 1905 e laureato in filosofia a Roma, fu poi docente in vari licei olandesi e professore di filosofia e storia della mistica nell’Università Cattolica di Nimega, di cui fu pure Rettore magnifico. Giornalista professionista, nel 1935 venne nominato consulente ecclesiastico dei giornalisti cattolici. Fu noto per la sua disponibilità verso tutti e in tutto. Prima e durante l’occupazione nazista dell’Olanda, egli lottò, con fedeltà al Vangelo, contro il diffondersi delle ideologie nazionalsocialiste e per la libertà delle scuole cattoliche e della stampa cattolica. Per questo venne arrestato e, dopo un calvario di carceri e lager, fu internato a Dachau ove, il 26 luglio 1942, fu ucciso fra sofferenze e umiliazioni mentre infondeva serenità e conforto agli altri deportati e beneficava gli stessi aguzzini.

O Dio Padre, fonte e origine della vita, che hai dato al beato Tito la forza del tuo Spirito perché nelle atrocità della persecuzione e del martirio, proclamasse la libertà della Chiesa e la dignità dell’uomo, concedi a noi, per sua intercessione di non vergognarci del Vangelo nel costruire il tuo regno di giustizia e di pace e di poter scoprire la tua presenza misericordiosa in ogni evento della vita.

“La devozione a Maria è uno dei fiori più deliziosi del Carmelo. Lo direi un girasole. E’ un fiore che si innalza sopra tutti gli altri fiori. Nato su un grosso stelo, ricco di grandi foglie, il fiore si eleva più alto tra il verde fogliame, ed ha la caratteristica di girarsi verso il sole. E’ addirittura un’immagine del sole medesimo. E’ un fiore semplice: può crescere in tutti i giardini ed essere un ornamento per tutti. E’ alto e robusto ed ha radici profonde come un albero.
Allo steso modo nessuna devozione è più salda di quella a Maria. Il fresco fogliame, le verdi foglie indicano l’abbondanza delle virtù dalle quali la devozione a Maria è sostenuta. Il fiore rappresenta l’anima creata a immagine di Dio per assorbire lo splendore della sua bontà. Sono due soli che risplendono l’uno nell’altro: l’uno irradiante una luce insondabile, l’altro che assorbe quella luce, che si immerge in quella luce e diventa quasi un altro sole. E’ talmente rapito dai raggi del sole che brilla su di lui, che non può volgersi altrove, ma soltanto vivere per cui e di lui.
Maria era un fiore così. Fiori della sua semenza, anche noi possiamo crescere e fiorire davanti al Sole che ha infuso se stesso in lei, e vuole trasmettere a noi pure i raggi della sua luce e del suo calore”.

Iscriviti alla nostra newsletter