Monastero Carmelo Sant'Anna

Carpineto Romano

Lunedì 20: s. Giuseppe

Ecco il servo fedele e saggio,
che il Signore ha posto a capo della sua famiglia (Lc 12, 42)

Colletta
Dio onnipotente, che hai voluto affidare gli inizi della nostra redenzione alla custodia premurosa di san Giuseppe, per sua intercessione concedi alla tua Chiesa di cooperare fedelmente al compimento dell’opera della salvezza.

La liturgia di questa grande solennità verte tutta sulle meraviglie che il Signore ha compiuto, in questo caso, nell’umile servo Giuseppe.

La prima lettura, tratta da Samuele (2Sam 7,4-5a. 12-14a.16) narra della profezia a Davide, di un discendente della sua casa che renderà il regno stabile per sempre.

Nella seconda lettura san Paolo (Rm 4, 13.16-18.22) ricorda che la legge fu data ad Abramo e alla sua discendenza.

La liturgia del giorno propone due brani evangelici, a scelta.
Mt 1, 16.18-21.24a ci narra della nascita di Gesù, da Maria sposa di Giuseppe.
Giuseppe da uomo saggio, prese con sè Maria e il Bambino.

Lc 2, 41.51a nel lungo brano narra dello smarrimento di Gesù al tempio, quando andarono a Gerusalemme per una pasqua. Al ritrovamento, dopo tre giorni di ricerca, Gesù risponde a Maria: “perchè mi cercavate? non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?”.

San Giuseppe è il patrono della chiesa universale e patrono anche dell’Ordine carmelitano. La colletta di questa solennità ci indica la vocazione “speciale” che ha ricevuto questo Santo.
Dio Padre ha affidato a lui, il suo unigenito Figlio Gesù, che con Maria l’ha custodito e protetto come ogni padre e madre.
A Lui, umile Santo, si deve l’inizio del progetto di Dio per la nostra redenzione, per l’incarnazione del Verbo.

Leone XIII, di v. m., nella enciclica QuamQuam Pluries (15.8.1889), raccomanda la devozione a san Giuseppe il 19 marzo. Inoltre acclude all’enciclica la preghiera: Orazione a san Giuseppe.

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione, ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio, dopo quello della tua santissima sposa.
Per, quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Maria, Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, guarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità che Gesù Cristo acquistò col suo Sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora sopra ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo.
AMEN.

Preghiamo per tutta la Chiesa,
per l’Ordine carmelitano,
per le vocazioni sacerdotali e religiose,
per le famiglie e in particolare per i papà,
per le coppie che non hanno figli,
per l’accrescimento della fede, della speranza e della carità in tutti.

Il 19 marzo, come ben sappiamo, è la festa del “papà” perché è il giorno dedicato al padre putativo di Gesù: san Giuseppe, uomo scelto da Dio a svolgere il compito più delicato quale quello di “padre putativo” e capo della santa Famiglia. Questo compito, lo svolse con sommo amore.
Fu virtuoso e degno della sua sposa che è la Vergine Purissima e “piena di grazia”. Vicino a lei, solo un uomo giusto, fedelissimo e castissimo poteva stare.
Essere sposo di Maria, quindi, è la sorgente delle grazie e dei privilegi che lo resero grande. Egli amò Maria con amore puro, soprannaturale.
L’amore soprannaturale, ci fa gustare il vero amore e ci unisce a Dio nel modo più intimo.
A san Giuseppe fu dato l’onore di proteggere e di servire Gesù, ebbe l’amore, l’affetto, la sollecitudine superiore alla paternità naturale ed adottiva.
San Giuseppe ha dato a Gesù la famiglia, la patria, l’educazione, l’eredità storica della stirpe di Davide. Maria ha avuto bisogno di questo uomo pio, laborioso, giusto.
Pensiamo a quante volte i suoi occhi si sono posati su Gesù guidandolo nella sua crescita! Il vangelo chiama san Giuseppe “uomo giusto” poiché possiede tutte le virtù.
Questo è il più bell’elogio che gli si possa fare! Egli è maestro di fede, poiché credette subito alla maternità di Maria, la quale concepì per opera dello Spirito Santo.

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