Io confido nel Signore.
Esulterò e mi rallegrerò per la tua misericordia,
perché hai guardato con bontà alla mia miseria.
Colletta
O Dio, che rinnovi il mondo con i tuoi sacramenti,
fà che la comunità dei tuoi figli si edifichi con questi segni misteriosi della tua presenza
e non resti priva del tuo aiuto per la vita di ogni giorno.
Isaia riprende con toni più fiduciosi e sereni:
“Ecco, io creo nuovi cieli e nuova terra; non si ricorderà più il passato, non verrà più in mente, poiché si godrà e si gioirà sempre di quello che sto per creare”.
Il Signore ci dona fiducia e speranza ed esulta per noi: “Io esulterò di Gerusalemme, godrò del mio popolo.
Non si udranno più in essa voci di pianto, grida di angoscia” (Is 65,17-21).
Giovanni ci descrive Gesù a Cana di Galilea -è la seconda volta-.
Gesù pone una domanda al funzionario del re: “Se non vedete segni e prodigi, voi non credete”.
Il figlio di questo funzionario è guarito dalla sua fede -del padre in Gesù-. Senza la presenza fisica del Signore: “Il padre riconobbe che proprio in quell’ora Gesù gli aveva detto: “Tuo figlio vive”, e credette lui con tutta la sua famiglia (Gv 4,43-54). Gesù ci invita ad aver fiducia in Lui, sempre, anche quando a noi non sembra esser presente.