“Non abbandonarmi, Signore mio Dio,
da me non stare lontano;
vieni presto in mio aiuto,
Signore, mia salvezza” (Sl 37, 22-23)
Il profeta Geremia è perseguitato perchè “richiama” il popolo e i capi a tornare al Signore: “Prestami ascolto, Signore, e odi la voce dei miei avversari. Si rende forse male per bene? Poiché essi hanno scavato una fossa alla mia vita” (Ger 18,18-20).
Matteo ci presenta diverse “scene”: la salita a Gerusalemme e il discorso che fa Gesù ai discepoli; la richiesta della Madre dei figli di Zebedeo; la promessa di “bere il calice” non solo a due discepoli, ma a tutti; infine l’invito a non essere come i capi delle nazioni: “Non così dovrà essere tra voi; ma colui che vorrà diventare grande tra voi, si farà vostro servo, e colui che vorrà essere il primo tra voi, si farà vostro schiavo; appunto come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti” (Mt 20,17-28).
“Chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore, Come il figlio dell’uomo che non è venuto per farsi servire, ma per servire.”
(Mt 20, 17-18)
Signore Gesù, Tu che sei bellezza infinita, rendici la gioia riconoscerTi. Aiutaci a non fermarci solo alle apparenze,
ma donaci occhi nuovi per cogliere le meraviglie del tuo amore.