Signore, non stare lontano,
affrettati, mia forza, ad aiutarmi,
perché io sono un verme e non un uomo,
un obbrobrio per tutti, lo scherno della gente. (Sal 22,20.7)
Il profeta Ezechiele oggi ci apre uno spiraglio di luce. Al popolo in esilio viene promessa la liberazione: il Signore radunerà il suo popolo disperso: “Le genti sapranno che io sono il Signore che santifico Israele quando il mio santuario sarà in mezzo a loro per sempre” (Ez 37,21-28)
Giovanni ci presenta il seguito della risurrezione di Lazzaro. In questo passo troviamo la “profezia” della morte di Gesù: “…essendo sommo sacerdote profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione e non per la nazione soltanto, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi. Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo” (Gv 11,45-56). Cristo Gesù dunque, è morto per tutti, non solo per il suo popolo, la sua nazione, ma per tutti gli uomini. La salvezza è universale.
“Che cosa facciamo? Quest’uomo compie molti segni.” (Gv 11, 45-56)
Oggi vogliamo prendere il “Credo” e leggerlo attentamente per essere sempre più sinceri e convinti di ciò che crediamo e professiamo