Di generazione in generazione
durano i pensieri del suo Cuore,
per salvare dalla morte i suoi figli
e nutrirli in tempo di fame. Sl 32, 11.19
Colletta
O Padre che nel Cuore del tuo dilettissimo Figlio ci dai la gioia di celebrare le grandi opere
del tuo amore per noi, che da questa fonte inesauribile attingiamo l’abbondanza dei tuoi doni.
Oggi celebriamo la grande solennità del Sacro Cuore di Gesù. Dal Cuore di Cristo attingiamo lo Spirito, donato dal Padre.
Questa solennità è “recente” nel senso che è stata introdotta dalla Chiesa nel secolo XVII.
Ci ricorda, fondamentalmente, l’unica certezza della nostra vita: Dio è amore.
Dio ci ama e ha tanto amato gli uomini da donare il suo Unico Figlio, dice Giovanni.
Le letture del ciclo A sono:
La prima Dt 7, 6-11. Mosè ricorda al popolo che è consacrato al Signore Dio. E’ un popolo piccolo, insignificante, ma Dio lo ama, tanto da trarlo fuori dalla schiavitù dell’Egitto.
La seconda 1Gv 4,7-16. Giovanni ci ricorda che l’amore è da Dio. Dunque chi ama è generato da Dio e conosce Dio.
Il vangelo Mt 11, 25-30 in pochi versetti Gesù ci ricorda che il Padre ha nascosto le cose grandi ai sapienti per rivelarle ai piccoli. Solo chi viene attirato dal Padre conosce i gemiti dello Spirito.
Gesù ci dice: “Imparate da me, che sono mite ed umile di cuore”.
Con il salmista possiamo cantare: L’amore del Signore è per sempre.
Molto bello il prefazio che è una sintesi di questa solennità.
E’ veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo nostro Signore.
Innalzato sulla croce,
nel suo amore senza limiti donò la vita per noi,
e dalla ferita del suo fianco, effuse sangue e acqua,
simbolo dei sacramenti della Chiesa, perchè tutti gli uomini,
attirati al Cuore del Salvatore, attingessero con gioia alla fonte perenne della salvezza.
Oggi è la giornata della santificazione dei sacerdoti.