Inizia la settimana santa la fede ci conduce a seguire Gesù.
“Siate santi, perché io, il vostro Dio, sono santo”.
Cosa dunque ci sta più a cuore nella settimana santa? Il viverla insieme a Gesù!
Riflettiamo, creiamo silenzio attorno a noi e sentiremo il bisogno di pregare, di rivolgerci a Dio, di fare spazio nel nostro cuore perché Lui vi entri per fare ordine nel nostro disordine di vita, nei nostri smarrimenti di idee e di pensiero, nel nostro spesso pellegrinare senza meta.
Vogliamo diventare veri uomini, vere donne? Preghiamo.
Lasciamo per qualche momento dietro le spalle gli affanni, le preoccupazioni, gli affari…
E’ la domenica delle Palme, della Passione. Cosa accade in questo giorno?
“Le folle degli ebrei, portando rami d’olivo andavano incontro al Signore e acclamavano a gran voce: Osanna nell’alto dei cieli”.
E ancora: “Le folle degli ebrei lungo la strada stendevano i mantelli e acclamavano: Osanna al figlio di Davide. Benedetto colui che viene nel nome del Signore”.
Ma da lì a poco, tanta esaltazione diventa violenza, grida forsennate, accecamento del cuore, voce terribile che risuona nell’aria: “Crocifiggilo!”
Era lo stesso uomo, Figlio di Davide, osannato alcuni giorni prima.
Ora? Ecco di cosa siamo capaci noi uomini se non siamo “veri”.
Sforziamoci di esserlo in questa Settimana Santa. Poniamoci in ginocchio e, riconoscendoci per quello che siamo davanti a Lui, chiediamogli con fede e amore:
“Signore, fammi uomo vero, fammi uomo di preghiera, perché l’anima mia possa vivere nella tua pace e godere in pienezza i frutti della tua Pasqua.
Fa’ che il mio cuore sia fedele ai tuoi comandamenti.
Ti supplico: dammi uno spirito coerente! Parli la mia vita, parlino le opere della mia fedeltà a Te che sei il mio Dio, il mio Redentore”.
Questa settimana sarà scandita da momenti liturgici di forte intensità.
-Il giovedì santo ci ritroveremo uniti nella messa “in coena Domini” per commemorare il grande amore di Gesù che per noi si è fatto pane e vino, cibo di vita eterna.
-Venerdì santo, nell’azione liturgica pomeridiana, mediteremo uniti sulla passione e la morte di Gesù e sosteremo presso il suo sepolcro, in unione con Maria, la madre di tutti i viventi.
-Il sabato santo, giorno in cui per antichissima tradizione la chiesa non celebra l’Eucaristia, ci raccoglieremo in silenzio per sentirci in sintonia con tutta la natura che tace perché il suo creatore “dorme”.
E infine, nell’esultanza della veglia pasquale, la madre di tutte le veglie, formeremo un solo corpo per salutare l’Alfa e l’Omega, il Principio e la Fine, colui che era, che è e che viene, il vincitore della morte: Cristo Gesù, risorto per la potenza di Dio, sfolgorante di luce che ci colma delle sue benedizioni e del suo augurio: “Pace a voi!”.
Nel prosieguo di questi giorni, come il buon ladrone, continuiamo a pregare con fede: “Signore, ricordati di me quando sarai nel tuo regno”.
Dio ci conceda questa grazia!
Preghiamo Maria: ella intercederà per noi, suoi figli, sostenendo la nostra fede in Colui che era morto ed ora è risorto per la nostra speranza.