Monastero Carmelo Sant'Anna

Carpineto Romano

Tuttisanti

“Rallegriamoci tutti nel Signore
in questa solennità di tutti i Santi:
con noi gioiscono gli angeli e lodano il Figlio di Dio”

Colletta
Dio onnipotente ed eterno,
che doni alla tua Chiesa la gioia di celebrare
in un’unica festa i meriti e la gloria di tutti i Santi,
concedi al tuo popolo, per la comune intercessione di tanti nostri fratelli,
l’abbondanza della tua misericordia.

Celebriamo il 1 novembre la solennità dei Santi, conosciuti e sconosciuti per noi.
La liturgia della Parola ci è da guida in questo cammino.

La prima lettura, tratta dal libro dell’Apocalisse (7,2-4.9-14), ci allarga il cuore.
L’autore, infatti, dice che ha visto una “moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, razza, popolo e lingua”. È la vocazione alla santità alla quale ognuno di noi è chiamato e verso la quale tutti siamo in cammino, piccoli e grandi.

Nella seconda lettura (1Gv 3,1-3), Giovanni ci ricorda che siamo tutti chiamati a vedere Dio così come Egli è.
Siamo figli di Dio e dunque con questa speranza andiamo a Lui, a Lui siamo tutti diretti.

Nel Vangelo (Mt 5,1-12a) Gesù ci indica la strada da seguire.
Nelle beatitudini ci ritroviamo tutti e tutti dobbiamo rispecchiarci in esse.
Ognuno di noi può rispecchiarsi e impegnarsi in una di esse.
Ci sentiamo infiammare il cuore, ma poi se pensiamo bene a quanto leggiamo, vediamo che forse tanto pronti non siamo.
Qualche esempio e poi ognuno ci riflette su:
Beati i poveri in spirito… ma di quale povertà parla? Quella delle cose o quella del nostro “sapere” e delle nostre sicurezze? Sicuramente entrambe.
Beati i puri di cuore. Di quale purezza stiamo parlando? Di quella sicuramente che ci fa vedere l’altro senza malizia e senza concupiscenza. Ma la purezza del cuore ci porta a vedere Dio.
Beati i perseguitati per causa della giustizia. Qui pure ci sorgono dubbi.
Quale persecuzione se non sopportiamo neanche il vicino di casa, il passante per strada, il familiare che ci “ossessiona” sempre con le stesse cose? Allora quale giustizia è questa?
“Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati gli afflitti, perché saranno consolati.
Beati i miti, perché erediteranno la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi, quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo,
diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.
Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli”.

Il Prefazio di questa solennità è una preghiera:
“Oggi ci dai la gioia di contemplare la città del cielo,
la santa Gerusalemme che é nostra madre,
dove l’assemblea festosa dei nostri fratelli
glorifica in eterno il tuo nome.
Verso la patria comune noi, pellegrini sulla terra,
affrettiamo nella speranza il nostro cammino,
lieti per la sorte gloriosa di questi membri eletti della Chiesa,
che ci hai dato come amici e modelli di vita”.

Siamo tutti in cammino verso la “patria comune” e i santi sono i nostri compagni nel cammino.
Nessuno si senta solo, perché non lo è, non lo siamo.
Abbiamo questa moltitudine immensa, che nessuno può contare, ma che ci è vicina e ci indica la strada.

Il salmo ci fa cantare: Ecco la generazione che cerca il tuo volto, Signore.

Preghiamo in questo giorno, inizio del mese di novembre, per tutti noi perchè possiamo e sappiamo affrontare questo male che sta colpendo il mondo.
Chiediamo l’intercessione di Tuttisanti del cielo per avere l’aiuto. Imploriamo il riposo eterno per tutti i fedeli defunti, i nostri familiari, gli amici, le anime del Purgatorio…perchè godendo del volto di Dio, ci siano vicini e ci diano la forza che ci necessita.
Ricordiamo ogni giorno i nostri cari defunti pregando per loro.

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