Abbi pietà di me, Signore,
perché sono in angustia;
strappami dalla mano dei miei nemici
e salvami dai miei persecutori:
Signore, che io non resti confuso.
Perdona, Signore, i nostri peccati, e nella tua misericordia spezza le catene che ci tengono proigionieri a causa delle nostre colpe, e guidaci alla libertà che Cristo ci ha conquistata.
Il profeta Geremia è perseguitato, più di ogni altro profeta raffigura e anticipa la sorte toccata a Cristo Gesù. Ma il Signore non lo ha abbandonato: “Il Signore è al mio fianco come un prode valoroso, per questo i miei persecutori cadranno e non potranno prevalere; saranno molto confusi perché non riusciranno, la loro vergogna sarà eterna e incancellabile (Ger 20,10-13).
Giovanni continua il lungo discorso di Gesù con la reazione dei Giudei, che vogliono lapidare Gesù perchè si fa Dio (Gv 10,31-42). La chiusura del cuore di fronte a Dio arriva a questi limiti estremi, non riconoscerlo nel Cristo, non riconoscerlo presente.
“Il Padre è in me e Io nel Padre.” (Gv 10, 31-42)
Signore, ti chiedo scusa perché troppo spesso metto una barriera tra me e Te, tra me e gli altri. Aiutami, perché possa vivere una vita ricca di relazioni e amore.