Monastero Carmelo Sant'Anna

Carpineto Romano

XXII domenica C

Abbi pietà di me, Signore,
perché ti invoco tutto il giorno:
tu sei buono e pronto al perdono,
sei pieno di misericordia con chi ti invoca. Sl 85, 3.5

Colletta C
O Dio, che chiami i poveri e i peccatori alla festosa assemblea della nuova alleanza,
fa che la tua Chiesa onori la presenza del Signore negli ultimi e nei sofferenti,
e tutti ci riconosciamo fratelli intorno alla tua mensa.

Nella prima lettura (Sir 3, 17-18. 20.28-29) siamo invitati ad essere “modesti” e questo per essere graditi a Dio:
è l’umiltà, infatti, che fa essere grandi davanti a Dio.
L’umile glorifica il Signore in ogni cosa che compie e in tutto onora Dio, teme il suo Nome e lo loda.
Dice il testo: “Molti sono gli uomini orgogliosi e superbi, ma ai miti Dio rivela i suoi segreti”.

Nella seconda lettura (Eb 12, 18-19.22-24a) ci viene ricordato con insistenza che noi siamo stati riscattati e salvati dal Signore Gesù,
unico mediatore tra Dio e l’uomo.
Non manifestazioni ‘esteriori’ cioè fuoco, oscurità, tenebra, tempesta, ma a Gesù mediatore della nuova allenza.

Il vangelo di Luca (14, 1.7-14) torna ancora sul tema dell’umiltà.
Luca ci dice che la gente osserva il Maestro ma anche Gesù osserva gli invitati che si scelgono i primi posti a tavola.
Il brano conclude: “Chiunque si esalta sarà umiliato, chi si umilia sarà esaltato”.
Gesù nota un atteggiamento esterno -la scelta dei primi posti a tavola- che di fondo rivela un’alta considerazione di sé, un’esaltazione di se stessi.
Gesù rovescia la situazione: vali perché sei una persona, perché sei umile, perché sei saggio, perché sei povero, perché sei invitato alle nozze dal Padrone.
È tutto questo che ti fa grande, ricco, importante. Gesù esalta quelli che sono i suoi “doni”: umiltà, saggezza, grandezza.
“Quando offri un pranzo…non invitare i tuoi amici, ma invita poveri, storpi, zoppi, ciechi”.
Chi farebbe una cosa del genere? Anzi chi fa una cosa del genere?
Siamo abituati ad invitare sempre e solo amici, parenti, vicini…
La nostra società oggi è piena di poveri – non solo economicamente parlando-, storpi ecc. Ma Gesù ci invita a questo:
“Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti”.
Solo lì? No, perché il “bene” ricompensa subito.
Maria è l’umile per eccellenza, in Lei, il Signore ha operato cose grandi.

Il salmista ci fa cantare: Hai preparato o Dio, una casa per il povero

Signore Gesù, donaci l’umiltà del cuore,
l’umiltà e la conoscenza di noi stessi,
dei nostri limiti, delle nostre capacità, del nostro peccato.
Solo ai tuoi occhi abbiamo un immenso valore
e tu ci ami, ci inviti al banchetto, ci esorti ad andare avanti,
proprio vicino a te, perché tu sei il Padrone delle nozze.

In questa settimana:
– 3 settembre: s. Gregorio Magno
– 5 settembre: santa Madre Teresa di Calcutta

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