Monastero Carmelo Sant'Anna

Carpineto Romano

XXIII domenica C

alba monti carpineto romano

“Tu sei giusto Signore,
e retti sono i tuoi giudizi:
agisci con il tuo servo secondo il tuo amore” Sl 118, 137.124

Colletta C
O Dio, tu sai come a stento ci raffiguriamo le cose terrestri,
e con quale maggiore fatica possiamo rintracciare quelle del cielo;
donaci la sapienza del tuo Spirito,
perchè da veri discepoli portiamo la nostra croce ogni giorno dietro il Cristo tuo Figlio.

La prima lettura (Sap 9, 13-18b) prosegue il discorso sapienziale iniziato domenica scorsa,
dal testo del Siracide.
Questo breve passo ci ricorda che è del Signore il dono dello Spirito.
Noi a stento riusciamo nelle cose terrene, figuriamoci in quelle del cielo!
Pensiamo sempre con il nostro criterio e le nostre categorie, ma per lo Spirito non è così.
Dunque è del Signore concederci lo Spirito e la sapienza.

Nella seconda lettura (Fm 9b-10.12-17) san Paolo quasi alla fine della sua vita,
mostra un lato affettuoso e paterno verso uno schiavo, Onesimo.
Questo schiavo scappato dal padrone cristiano Filemone arriva da Paolo.
Paolo lo rimanda -convertito- a Filemone, e lo implora di riceverlo come se stesso,
in nome dell’amicizia e soprattutto della fede in Cristo. L’amore che supera il rapporto padrone-schiavo…anzi che invita a superare.

Nel vangelo Luca (Lc 14, 25-33) ci descrive un incontro con Gesù e quello che lui dice alla folla.
Seguirlo comporta una specie di decalogo:
– seguirlo significa “odiare” quelli di casa (nel senso di non anteporli a Lui) e non far guerra;
– seguirlo significa “odiare” la propria vita (prima il progetto di Dio e non viceversa) e cercare di realizzare questo progetto;
– seguirlo significa “portare” la propria croce per essere suoi discepoli (se no, son solo parole), e portare la croce significa seguire Gesù ;
– seguirlo significa essere “avveduti” come chi sa fare i calcoli – ma non rubare-;
– seguirlo significa gettare solide fondamenta su di Lui e non costruire senza finire il lavoro; quindi l’invito è a portare a termine ciò che si fa;
– seguirlo significa essere prudenti come il re che calcola quanto personale ha, prima di andare in guerra; perchè andare in guerra significa “far morire” persone, distruggere, devastare…
– seguirlo significa rinunziare a tutto per seguire solo Lui che è il vero Tutto, e che ricompensa tutte le rinunce con l’Amore. E nulla è troppo per questo Amore.
Le tre letture di oggi hanno dunque in comune la sapienza, l’amore per il Signore, la sequela.

In questa settimana:
– 12 settembre: santo Nome di Maria, mem. fac.
– 13 settembre: s. Giovanni Crisostomo, mem.
– 14 settembre: Esaltazione della Santa Croce, festa

Preghiamo il Signore per la ripresa dell’anno scolastico,
la ripresa sociale e lavorativa,
per la ripresa anche della fede e della preghiera nelle persone, nelle famiglie,
nella Chiesa.

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