Monastero Carmelo Sant'Anna

Carpineto Romano

XXIX Domenica A

“Io t’invoco mio Dio: dammi risposta,
rivolgi a me l’orecchio e ascolta la mia preghiera.
Custodiscimi, o Signore, come la pupilla degli occhi,
proteggimi all’ombra delle tue ali (Sl 16, 6.8)

Colletta
O Padre, a te obbedisce ogni creatura nel misterioso intrecciarsi
delle libere volontà degli uomini;
fa’ che nessuno di noi abusi del suo potere, ma ogni autorità serva al bene di tutti,
secondo lo Spirito e la parola del tuo Figlio, e l’umanità intera riconosca te solo come unico Dio.

La colletta dell’anno A ci invita a pregare prima di ascoltare la liturgia della Parola.
Una preghiera accorata, che ci interpella in prima persona, dal momento che ognuno ha il suo campo di “potere” piccolo o grande che sia e ognuno di noi deve usare questo poter per servire al bene di tutti,
non già per il proprio tornaconto.

Nella prima lettura odierna il profeta Isaia (45, 1.4-6) ci parla di Ciro, suo eletto.
In effetti, però, le caratteristiche di questo personaggio rimandano al Messia: “Io l’ho preso per la destra… ti ho chiamato per nome”.

Paolo, nella seconda lettura (1 Ts 1, 1-5), ci dice quali debbono essere gli strumenti del nostro servizio:
l’impegno nella fede, l’operosità nella carità e una costante speranza nel Signore nostro Gesù Cristo.

Un impegno che ci porta a “splendere” nelle situazioni quotidiane.
È questo quel che ci dice Gesù nel Vangelo con l’episodio del tributo a Cesare (Mt 22,15-21).
I farisei perseverano nel loro intento di far cadere Gesù e si impelagano in un terreno delicato: le tasse.
Chiedono a Gesù se sia lecito o meno pagare il tributo a Cesare.
La risposta di Gesù è lapidaria: “Ipocriti, perché volete mettermi alla prova?”
Siamo invitati a dare a Dio ciò che è di Dio, ma a Cesare ciò che è di Cesare!
Tutto appartiene a Dio, che è il creatore. Ed è per questo che non si può togliere Dio dalla costruzione della città terrena,
quasi che Dio non meriti alcun interesse nell’ambito del disegno operativo ed associativo dell’uomo.
Siamo noi che facciamo queste divisioni e queste scissioni.
Ma l’uomo diviso, sappiamo bene, che lontano non va.
Gesù sembra quasi chiederci: quale è l’immagine di denaro che mi mostri? e per te cosa è importante? a chi appartiene il tuo cuore?
C’è la mia immagine impressa?
Forse Gesù vuole che riflettiamo se Lui è o no impresso nel nostro cuore, e se invece siamo legati alla “moneta” e all’immagine che noi vogliamo dargli.

Il salmista ci fa cantare: Grande è il Signore e degno di ogni lode.
Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie.

In questa settimana:
– 23 ottobre: s. Giovanni Capestrano, mem. fac.
– 24 ottobre: s. Antonio Maria Claret, mem. fac.
– 28 ottobre: s.ti Simone e Giuda, apostoli, festa

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