Monastero Carmelo Sant'Anna

Carpineto Romano

XXV domenica A

“Io sono la salvezza del mio popolo,
dice il Signore,
in qualunque prova mi invocheranno li esaudirò,
e sarò il loro Signore per sempre”

Colletta A
O Padre, giusto e grande nel dare all’ultimo operaio come al primo,
le tue vie distano dalle nostre vie quanto il cielo dalla terra;
apri il nostro cuore all’intelligenza delle parole del tuo Figlio,
perchè comprendiamo l’impagabile onore di lavorare nella tua vigna fin dal mattino.

Inizia così questa XXV domenica del tempo ordinario la cui liturgia della Parola è incentrata sull’ascolto e sulla disponibilità.

La prima lettura (Is 55, 6-9) ci ricorda di ricercare il Signore, di ritornare a Lui che è la nostra via, dal momento che la sua misericordia è grande e perdona sempre.

Nella seconda lettura (Fil 1,20c-24.27a), san Paolo ci ricorda che sia la vita sia la morte cono per Cristo.
Infatti, sia che si viva, sia che si muoia si appartiene al del Signore.

Nel vangelo Matteo (20, 1-16) ci natta la lunga parabola del padrone della vigna che cerca operai per la sua vigna a tutte le ore.
Esce una prima volta all’alba, esce una seconda volta alle 9 del mattino, esce una terza volta alle 12, esce una quarta volta alle 3 del pomeriggio, e infine esce 5 del pomeriggio.
Chiama tutti a lavorare nella sua vigna, e a tutti dà la paga pattuita.
Tuttavia scatta qualcosa negli operai della prima ora nei confronti di quelli arrivati all’ultima ora dal momento che il padrone ha una munificenza che supera la chiusura dei primi operai.
Troviamo la celebre conclusione: “Gli ultimi saranno i primi e i primi ultimi”.
Questa conclusione e questa storia, ammettiamolo, ci danno qualche pensiero dal momento che non riusciamo a comprendere il sistema di “retribuzione“ del padrone.
Ma il Signore è generoso verso tutti, verso quelli della prima ora e verso gli operai dell’ultima ora.
La colletta ci aiuta a capire questo “padrone”. E il Signore non si stanca di cercarci, di andare alla piazza.
Di chiamarci alla sua vigna a tutte le ore…
Il Signore chiama sempre a salvezza, a tutte le ore, e tutti sono invitati.

Aiutaci Signore,
tu che sei il padrone della vigna,
a capire di lavorare per te,
di essere dei tuoi.
Non il lavoro, non le ore che ti diamo,
ma il dono è essere nella tua vigna, a lavorare per te.
Aiutaci a non mormorare di fronte alla tua larghezza e generosità,
ma a ringraziarti sempre per quanto ci doni.
Aiutaci a non giudicare chi da Te, è chiamato all’ultima ora
e passa avanti agli operai della prima ora.
A Te, sempre, la lode nei secoli.

In questa settimana:
– 21 settembre: s. Matteo apostolo, festa
– 23 settembre: s. Pio da Pietrelcina, mem.

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