Monastero Carmelo Sant'Anna

Carpineto Romano

XXVI domenica A

Signore, tutto ciò che hai fatto ricadere su di noi
l’hai fatto con retto giudizio;
abbiamo peccato contro di te, non abbiamo dato ascolto ai tuoi precetti;
ma ora glorifica il tuo nome e opera con noi secondo la grandezza
della tua misericordia (Dn 3, 31, 29.43.42)

La liturgia di questa prima domenica di ottobre è incentrata su diversi temi, ma il vangelo ci rimanda alla volontà di Dio.

Nella prima lettura (Ez 18, 25-28) ci troviamo di fronte a un ribaltamento di pensieri.
Il popolo – esiliato a Babilonia – accusa Dio della caduta di Gerusalemme: si attribuisce a Dio un comportamento non retto,
mentre a non essere retta è la condotta del popolo che si è dato all’idolatria.
Si attribuisce, quindi, il male a Dio, e si scarica la propria personale scelta e responsabilità.
Ma il testo ricorda: chi fa il male muore! San Paolo ci ricorda: “ciascuno raccoglierà ciò che ha seminato”.

Nella seconda lettura (Fil 2, 1-11) ci troviamo dinanzi ad un lungo brano “consolatorio”.
Paolo ci ricorda che Cristo Gesù “pur essendo Dio svuotò se stesso assumendo la condizione di servo… facendosi obbediente fino alla morte, e a una morte di croce”. Il testo ci vuole ricordare che il cristiano è tale nella misura in cui segue e imita Cristo.
Questo brano, che nella liturgia delle Ore si incontra diverse volte ogni settimana, ci vuole ricordare di assimilarci a Cristo.

Il brano evangelico secondo Matteo (21, 28-32) ci presenta diverse scene.
La prima è quella dei due figli inviati dal Padre nella sua vigna.
Il “no” secco del primo figlio “svogliato” si tramuta in un ”sì” dal momento che egli ascolta la propria coscienza e va a lavorare nella vigna; mentre il secondo figlio tramuta il proprio “sì” in un diniego.
A questa parabola Gesù aggiunge un monito: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio.
Costoro, infatti, hanno creduto nella conversione predicata da Giovanni Battista.
Credere con il cuore porta a convertirsi, ad essere figli fedeli che vanno nella vigna del padre.
Gesù rivolge questo messaggio ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo, che stavano ad ascoltarlo.
Loro che si ritengono i depositari della promessa,
alla fine vengono superati dai pubblicani e dalle prostitute che si aprono al messaggio di Giovanni Battista e si convertono.
È un messaggio per quanti si ritengono giusti -ma chi è giusto davanti a Dio?-: finché non si seguirà nei fatti la volontà del Signore, si sarà discepoli a parole.
E di questi inutili discepoli forse facciamo parte anche noi. Svegliamoci dunque: sì Signore, vado alla tua vigna, ma ci vado veramente!

La colletta dell’anno A ci chiarisce ancora meglio il tema di questa giornata.
O Padre, sempre pronto ad accogliere pubblicani e peccatori appena si dispongono a pentirsi di cuore,
tu prometti vita e salvezza a ogni uomo che desiste dall’ingiustizia:
il tuo Spirito ci renda docili alla tua parola e ci doni gli stessi sentimenti che sono in Cristo Gesù.

In questa settimana:
– 1 ottobre: s. Teresa di Gesù Bambino -domenica-
– 2 ottobre: Angeli Custodi, mem.
– 4 ottobre: s. Francesco d’Assisi, festa
– 7 ottobre: Madonna del Rosario, mem.

In questa settimana inizia il Sinodo dal 4 al 28 ottobre: preghiamo lo Spirito Santo che guidi la sua Chiesa

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