Monastero Carmelo Sant'Anna

Carpineto Romano

Corpus Domini, solennità

Il Signore ha nutrito il suo popolo con fior di frumento,
lo ha saziato di miele della roccia. Sl 80, 17

Colletta
Dio Padre buono, che ci raduni in festosa assemblea per celebrare il sacramento pasquale del Corpo e Sangue del tuo Figlio,
donaci il tuo Spirito, perchè nella partecipazione al sommo bene di tutta la Chiesa,
la nostra vita diventi un continuo rendimento di grazie,
espressione perfetta della lode che sale a te da tutto il creato.

La solenne liturgia del Corpo e Sangue di Cristo ci richiama alla mente tante cose: il Pane e il Vino, il cibo delle nostre vite,
la Comunione alla partecipazione divina, ma soprattutto il nostro alimento e sostentamento quotidiano! Le letture sono un invito a riflettere su questo mistero.

La prima lettura del Deuteronomio (14, 18-20), ci presenta un personaggio strano, ma nominato almeno una volta nel Salmo 109, Melchisedek. La Scrittura ce lo presenta come re e sacerdote del Dio Altissimo. A lui Abramo offre la decima di quanto possiede e Melchisedek benedice Abramo.
Richiamerebbe al sacerdozio di Cristo, che offre pane e vino, ma soprattutto se stesso e benedice sempre il popolo.

Nella seconda lettura san Paolo ai Corinti (1Cor 11, 23-26) ci ricorda “quello che lui ha ricevuto”, cioè che il Signore, prese del pane e dopo aver reso grazie, lo spezzò…
Praticamente ci presenta la “transustanziazione” la consacrazione del Pane e del Vino che si trasformano per la potente effusione dello Spirito “epiclesi” in Corpo e Sangue di Cristo.

Il vangelo di Luca (9, 11-17) ci presenta la moltiplicazione del pane e dei pesci.
Era tardi, non era possibile mandare a prendere cibo per tutti, ma si dispone solamente di cinque pani e due pesci. Che cosa sono questo per tanta gente? Nulla! Ma Gesù, invita i discepoli ad operare, ad aprire un po’ cuore e mente.
Dopo aver pregato benedice i pani e i pesci e li dà ai discepoli per distribuirli alla gente convenuta. Il brano si conclude con “ tutti mangiarono e si saziarono e delle parti avanzate furono portate via dodici ceste”.

Questa solennità del Corpo e Sangue di Cristo ha tanti significati, ma uno in particolare è degno di essere ricordato: il Signore passa nelle nostre strade, vicino alle nostre case, ai posti di lavoro, di fatica, si fa veramente uno di noi, con noi.
Nella fatica della processione –per chi ci va e ci crede- condividiamo con il Signore il nostro pellegrinaggio: Egli si fa vicino a noi, noi a Lui.
Ma ancora: la nostra partecipazione attiva non solo oggi, ma sempre alla Mensa della Parola, del Corpo e Sangue di Cristo.
La partecipazione sentita, di fede, di preghiera alla vita di Cristo in noi.
Anche a noi Gesù chiede di dare noi stessi alla folla.
Ma cosa si dona se non si ha dentro Lui? Nulla. Solo la partecipazione attiva viva e sentita al Corpo e Sangue di Gesù, ogni settimana –anche ogni giorno- ci dona la forza, la capacità, di vivere in comunione con il Signore ma anche con la chiesa locale e universale.
Il Signore Gesù passa nelle nostre strade, nelle nostre vie… ma prima ancora passa nella nostra vita e ci rinnova.
A Lui, le nostre decime, a Lui l’offerta di tutto di noi, tutto che è dono suo e non ci appartiene.

Molto belli e profondi gli inni eucaristici antichi, come la sequenza:
Lauda Sion che conclude con queste strofe:
Ecco il pane degli angeli,
pane dei pellegrini,
vero pane dei figli:
non dev’essere gettato.

Con i simboli è annunziato,
in Isacco dato a morte,
nell’agnello della Pasqua,
nella manna data ai padri.

Buon pastore, vero pane,
o Gesù pietà di noi:
nutrici e difendici,
portaci ai beni eterni
nella terra dei viventi.

Tu che tutto sai e puoi,
che ti nutri sulla terra,
conduci i tuoi fratelli
alla tavola del cielo
nella gioia dei tuoi santi.

In questa settimana:
– 21 giugno: s. Luigi Gonzaga, mem.
– 24 giugno: oggi Sacro Cuore di Gesù, solennità – non la solennità Natività di san Giovanni Battista –
– 25 giugno: Cuore Immacolato di Maria, mem.

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